Apprendiamo con soddisfazione dai
mezzi di stampa dell’esito positivo del processo di acquisizione dell’area
dell’EX AVIR da parte del Comune di Gaeta. Prendiamo atto della volontà
espressa in precedenza di destinare l’area strategica prevalentemente ad infrastrutture
e servizi di pubblica utilità. Risulta quasi scontato sottolineare come faranno
in tanti il grandissimo valore storico di questo evento per la città.
Decisamente meno scontato è invece il ricordare come ancora una volta la storia
abbia dato ragione ai comunisti che sono stati i primi e a lungo i soli a
proporre un percorso amministrativo che si ponesse come obiettivo questa soluzione,
battendosi inascoltati per questo scopo già 20 anni fa all’epoca della Giunta
D’Amante. Fa sorridere invece il fatto che oggi in molti rivendichino questo
risultato, tra cui paradossalmente troviamo perfino esponenti di spicco di
quell’ Amministrazione o delle successive ed uomini legati a vario titolo ai
partiti e ai movimenti politici che vi hanno preso parte. E’ tuttavia nostro
dovere ancora una volta non unirci al coro unanime di chi vorrebbe salire
immeritatamente sul carro festoso dei vincitori ma mettere in guardia rispetto
ai futuri rischi concreti. L’acquisizione dell’area da parte del Comune è
infatti un passo assolutamente necessario ma non sufficiente per una sua
autentica riappropriazione collettiva. Conoscendo ormai bene il modo di agire
dell’Amministrazione Mitrano ravvisiamo il pericolo che le strutture previste
all’interno dell’area non siano gestite direttamente dal Comune e rese fruibili
da tutti ma date in affidamento a gestori privati che ne dispongano in modo
arbitrario, ne limitino l’accesso e le adoperino con finalità speculative. In
questa direzione andrebbe ad esempio la formula tanto cara all’attuale
Amministrazione e da noi fermamente osteggiata del Project Financing,
consistente in concessioni di lunga durata ai privati in cambio di loro
investimenti iniziali per la realizzazione delle opere. Come conseguenza tale
pratica conduce inevitabilmente ad una gestione rapace dei servizi in questione
finalizzata anche al recupero degli investimenti effettuati oltre a risultare
discriminatoria nei riguardi delle imprese più sane e originarie del territorio
che spesso non dispongono dei capitali necessari. Del resto abbiamo già
conosciuto in abbondanza le gravi conseguenze sociali della gestione privata
dei servizi, cavallo di battaglia di Mitrano e della sua Giunta, di cui sono
esempi emblematici la gestione disastrosa del servizio idrico, dei rifiuti e
tanto altro. Proprio come ci siamo battuti in passato per giungere
all’acquisizione dell’area nell’interesse della comunità contro loschi progetti
speculativi oggi annunciamo che continueremo a batterci e a vigilare con
altrettanta forza affinché le prospettive di gestione privata che temiamo non
si realizzino ma si prosegua nell’esclusivo interesse generale.
PARTITO COMUNISTA – SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA
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