“La città si spopola a causa delle politiche classiste a favore di pochi degli ultimi anni”
La lettura della parte introduttiva del Documento Unico di
Programmazione 2016-2018 del Comune di Gaeta, riguardante la situazione
demografica, rappresenta lo spaccato più eloquente della durissima lotta
di classe unilaterale rivolta contro i ceti popolari della nostra
città.
Stando ai dati pubblicati, solo nel 2015 Gaeta ha perso ben
164 residenti tra il saldo naturale (nascite e decessi) che registra un record
di -101 ed il saldo migratorio (residenti emigrati e in arrivo) che registra un
-63. Se si guarda indietro soltanto agli ultimi 5 anni e si sommano le due
voci, quasi sempre precedute dal segno meno, si scopre che in un periodo così breve Gaeta ha
perso ben 440 abitanti. Negli anni ancora precedenti è riscontrabile un
andamento simile. L’invecchiamento inesorabile della popolazione è l’altro dato
impressionante con ben 4995 residenti di oltre 65 anni e soltanto 2372 tra 0 e
14 anni, su un totale di 20936 cittadini registrati al 31/12/2015. Gaeta
risulta essere al quinto posto della provincia di Latina per “indice
di vecchiaia”.
Questi dati sono il frutto delle politiche a senso unico che
denunciamo e combattiamo da tempo, del pressoché totale vuoto di rappresentanza degli
interessi delle classi subalterne costituite da giovani precari,
stagionali o stabilmente disoccupati, dipendenti di aziende rapaci, pensionati
impoveriti, stranieri sotto schiaffo ed operatori di piccole attività. Le forze
politiche di Centrodestra, Centrosinistra e liste civiche populiste
susseguitesi al potere negli ultimi 30 anni hanno formato un vero e proprio
“Partito Unico” legato a ristrettissime lobby speculative
divise solo da logiche spartitorie, familiari e clientelari, impegnate in
perenni cambiamenti di casacca ma ancorate alla difesa dei soliti privilegi.
Mentre la fetta più ampia della popolazione è costretta ad emigrare come nel
caso dei più giovani, a vedere i figli lasciare la propria terra o a vivere una
vita sempre più difficile e meno dignitosa come accade a migliaia di anziani e
meno abbienti, un’esigua minoranza rappresentata da rendite immobiliari,
costruttori, stabilimenti balneari, albergatori, borghesie professionali e ceto
politico irremovibile continua ad arricchirsi e a dirigere le politiche locali
in suo favore e a discapito dell’occupazione lavorativa, del progresso e della equa
condivisione del bene comune. Questo avviene tra l’altro nel quadro nazionale
ed europeo di un capitalismo a liberismo economico sempre più spinto. La Giunta
Mitrano rappresenta purtroppo l’epilogo peggiore e più accentuato di questo
lungo processo degenerativo cittadino.
La completa assenza di politiche a tutela del lavoro, di
edilizia popolare e difesa del diritto abitativo, l’aumento incontrollato delle
tasse comunali e la loro natura indifferenziata che colpisce allo stesso modo
fasce di reddito distinte, il continuo ricorso o sostegno alle privatizzazioni
e al Project Financing che ha coinvolto settori quali l’acqua, i rifiuti,
l’illuminazione pubblica, la cultura, le strutture sportive, i trasporti, il
cimitero ed i servizi in genere, provocando aumenti esorbitanti delle tariffe,
la mancanza di politiche sociali efficaci che vadano oltre la semplice
elemosina o il clientelismo, stanno trasformando rapidamente Gaeta in una
città per ricchi. Le inadempienze sul piano sociale vengono falsamente
giustificate con la mancanza di risorse, mentre si spendono impunemente milioni
di Euro in continui interventi di mero abbellimento quali rotonde, arredo
urbano, vegetazione, progetti di grandi e inutili opere aggiudicati con
procedure arbitrarie, ricadute occupazionali quasi nulle e rischi crescenti di
infiltrazioni malavitose.
La più grande forza di questa Amministrazione tuttavia rimane
evidentemente l’incapacità o la connivenza delle forze di minoranza che in Consiglio
comunale operano un’opposizione debole, sterile e altrettanto disattenta
ai veri bisogni della popolazione. In questo senso coloro i quali in occasione
delle ultime elezioni hanno sostenuto contro Mitrano gli schieramenti oggi
presenti nell’assise cittadina a sostegno dei candidati rivali sono stati presi
in giro esattamente come coloro che hanno sostenuto la destra di governo.
Anche il nostro più sincero avversario ormai riconoscerà che
a Gaeta, come nel resto del Paese, finché un soggetto politico simile agli
storici e vincenti partiti comunisti non ritornerà ad essere egemone e
rappresentativo delle classi subalterne queste continueranno ad essere tradite,
schiacciate, sconfitte e umiliate. Il nostro impegno quotidiano quindi è e
rimarrà quello di ridare voce ai tanti che oggi non contano niente, che sono
costretti ad andarsene dalla propria città o restarvi al di sotto dei minimi
livelli di sussistenza. A questo scopo
lavoriamo al rafforzamento dell’organizzazione Comunista e delle
pratiche Antiliberiste e Anticapitaliste in blocco.
CIRCOLO PRC “MARIANO
MANDOLESI”
GIOVANI COMUNISTI/E GAETA
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