Con
il DDL “Delrio” il Governo delle larghe intese Renzi-Alfano ha
svuotato di potere e di rappresentanza due importanti istituzioni
democratiche quali il Senato e le Province. La definitiva abolizione
dei due organi sarà il passo successivo, con la revisione
dell’articolo V della Costituzione. Il 12 Ottobre i cittadini della
provincia di Latina non voteranno per il rinnovo del Consiglio
provinciale come in passato, ma avrà luogo una consultazione “farsa”
che coinvolgerà soltanto i consiglieri comunali e i sindaci al fine
di eleggere i nuovi organi provinciali. Altrettanto ridotta sarà la
cerchia di coloro che potranno candidarsi. I voti espressi non
avranno lo stesso valore ma saranno “bilanciati” a seconda delle
dimensioni dei comuni di appartenenza, attribuendo un peso maggiore
ai rappresentanti dei centri più grandi e ai consensi da essi
ricevuti. Un organo elettivo e democratico con importanti funzioni è
stato tramutato in un’assise di “nominati” espressione di un
ristretto ceto politico, da un Governo mai investito dal voto
popolare. Numerosi e importanti sono gli oneri sottratti a tale ente
e ceduti a comuni e regioni, salvo l’edilizia scolastica e altre
funzioni di mera pianificazione riguardanti trasporti, ambiente e
mobilità. I due principali argomenti avanzati dal Governo per
giustificare il decreto sono la semplificazione amministrativa e il
risparmio. Entrambi cadono ad un’analisi più attenta. Il
provvedimento introduce di fatto nuovi organi come le “città
metropolitane” e il confine tra le competenze di queste ultime,
delle province, delle regioni e dei comuni è in molti casi ambiguo,
con il rischio di produrre ulteriori rallentamenti, vuoti
amministrativi e conflitti tra enti, soprattutto durante la lunga
fase iniziale di transizione prevista. L’argomento del risparmio
risulta ancor più debole. Pensiamo che non si possa considerare la
Democrazia semplicemente un costo, come altri diritti quali la Salute
o l’Istruzione. Di certo comunque questo Governo non è altrettanto
attento alla Spending Review quando si tratta ad esempio di
incrementare le spese militari di altri 5 miliardi di Euro per il
2014. In ogni caso la Corte dei Conti ha certificato che il presunto
risparmio comportato dal Decreto é irrealistico e privo di ogni
fondamento. Contro il miliardo di Euro annuo annunciato dal Governo
la Corte stima un risparmio di poche decine di milioni e prospetta
addirittura il rischio che le spese aumentino a seguito dei costi
della riforma e della cessione di competenze ad altri enti quali le
regioni. I nuovi amministratori inoltre manterranno rimborsi
spese molto generosi,
laute
ricompense
e
oneri
previdenziali, pur non essendo stati eletti dal popolo e possedendo
tutti doppie funzioni. La
verità è che le ragioni che ispirano il decreto sono altre. Con
esso il Partito Democratico esprime tutta la vocazione eversiva della
borghesia italiana e della Troika europea che intendono comprimere al
minimo la partecipazione dei cittadini e il delicato sistema
costituzionale di controlli e contrappesi, per favorire la rapida
affermazione delle politiche di “macelleria sociale” e
smantellamento dei diritti del lavoro che ha già avuto inizio.
Tutto
mentre Berlusconi e Forza Italia già assicurano la massima
collaborazione per le nuove controriforme annunciate, quali la
revisione dello Statuto dei Lavoratori e la completa abolizione
dell'articolo 18.
Per
queste ragioni la Federazione di Latina del Partito della
Rifondazione Comunista e i suoi rappresentanti non parteciperanno a
questa consultazione farsesca che si denota come un esproprio di
Democrazia ai danni delle classi popolari e continuerà a promuovere
iniziative di sensibilizzazione e di lotta contro questo scempio.
Invitiamo le altre forze politiche a fare altrettanto, dimostrando
nei fatti e non solo a parole la propria contrarietà.
La
nostra scelta è inoltre coerente con la linea politica assunta da
“L'Altra Europa con Tsipras” in occasione delle scorse elezioni
europee, quando la lista si presentò agli elettori rifiutando
ipotesi di accordi con il Partito Democratico, responsabile di questa
legge truffa, e quale suo avversario.
LA
DEMOCRAZIA NON SI BARATTA!
Federazione di Latina
partito della Rifondazione Comunista
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