Non è
più la festa della Liberazione dal nazi-fascismo, ora si chiama
“Giorno della Libertà”, beffarda assonanza con gli slogan
berlusconiani. Anche la locandina richiama colori e grafica di un
manifesto di Forza Italia, un bel tricolore su di uno sfondo azzurro
cielo.
Non
vengono onorati sopra a tutti i partigiani e le partigiane che
sfidarono carcere, torture e morte per liberare il nostro Paese senza
attendere che lo facessero i nuovi padroni, ma celebrano invece
assieme militari che furono parte del regime fascista e forze
d’occupazione. E così come vogliono i revisionisti di destra e
psuedo-sinistra che da tempo governano assieme il nostro Paese, pure
a Gaeta la Liberazione non è più la giornata in cui si rinnova
l’impegno di chi, come i nostri concittadini Carla e Mariano
Mandolesi, combatté per affermare la giustizia sociale che il
fascismo negava e che ancora oggi è negata, ma è invece una vuota e
insipida commemorazione istituzionale in cui si pongono tutti sullo
stesso piano, aguzzini e vittime, fascisti e antifascisti.
Era
troppo rischioso attaccare frontalmente questa ricorrenza, quindi
scelsero di svuotarla e stravolgerne il significato. Se ci hanno
messo tanto impegno è perché dopo 70 anni ai nemici del popolo lo
spirito della Resistenza fa ancora paura. Non si spiegherebbe
altrimenti la parata farsesca organizzata dal Sindaco Mitrano nella
nostra città, articolata in ben tre giorni. Non si spiegherebbe
neppure la collocazione assai marginale data all'Associazione
Nazionale Partigiani d'Italia, alla quale è stata di fatto tolta
voce e persino visibilità nella promozione delle celebrazioni.
Domenica
vedremo addirittura sfilare per Gaeta un reparto della USS Mont
Whitney, orrendo strumento di morte inviato in tutti i teatri di
guerra a combattere chi difende la propria terra dall’imperialismo,
come chi difese l’Italia nel '45. La nave che ricorda chi
aggredisce ancora oggi altri Paesi in nome del proprio dominio
rapace, la nave che sottopone la nostra comunità gaetana a rischi
tremendi di cui purtroppo non siamo abbastanza consapevoli e che in
caso di nuovi scenari di guerra ci renderebbe obiettivi sensibili
proprio come nel secondo conflitto mondiale. La nave la cui bandiera
rappresenta chi oggi sostiene i neonazisti in Ucraina per
destabilizzare uno dei tanti Paesi che vengono aggrediti. Forse
Mitrano non ricorda che i bombardamenti alleati furono per molti
aspetti ancora più tremendi dell’occupazione tedesca, sventrarono
la nostra città e distrussero beni inestimabili come l’abbazia di
Monte Cassino, ben al di là di quanto lo richiedessero le reali
esigenze militari, pur di trasformarci in un’ennesima colonia
periferica. Gli effetti di quell’inferno sono ancora visibili nei
palazzi diroccati della nostra cittadina.
La
Liberazione, Sindaco Mitrano, fu un’altra cosa. Fu una guerra di
popolo combattuta per la libertà dallo sfruttamento,
dall’oppressione, dal bisogno, dalla disuguaglianza che ancora
imperano, anche grazie a politici come lei. Questo concetto di
libertà, ci creda, è ben lontano da come lo intendono esimi
esponenti del suo partito quali Fazzone, Cusani, Scaiola, Dell’Utri
e che aleggia nelle feste allegre di Arcore. Chi come lei privatizza
beni pubblici e servizi, si disinteressa di problemi quali la
mancanza di casa e di lavoro mentre spende milioni di euro in arredo
urbano e marciapiedi, non dovrebbe parlare della Liberazione. Chi fa
parte di un partito che contribuisce allo stupro in atto della Carta
Costituzionale nata dall’Antifascismo e sostiene da sempre le
politiche liberiste negando di fatto quanto sancito da quel
documento, non dovrebbe permettersi di oltraggiare in questo modo la
nostra memoria.
Per tutte queste ragioni, Sindaco Mitrano, oggi ci sentiamo un pò
come se Marchionne organizzasse le celebrazioni del Primo Maggio, o
se il Mc Donald’s promuovesse un meeting di vegetariani. Lei e
questa commemorazione oggi offendete la memoria degli italiani ed
italiane che combatterono per la Liberazione dell'Italia dal fascismo
e dalla guerra e, a maggior ragione, quella dei gaetani che presero
parte a quella lotta sul territorio nazionale. Noi comunisti non
dimentichiamo e sapremo ogni giorno come onorarli. Ora e sempre
Resistenza!
Circolo
PRC “Mariano Mandolesi Comandante Partigiano” Gaeta -
Comunisti
per Tsipras
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