In occasione
dell’ultimo Consiglio Comunale è stata approvata una mozione bipartisan
riguardante i rifiuti in favore di una gestione comprensoriale. Non sorprende
ormai più nessuno la convergenza di destra e Partito Democratico, suddiviso
nelle sue varie fazioni, vista la perfetta complementarietà delle politiche
sostenute a livello nazionale ed il governo cittadino gestito addirittura in
tandem. Potrebbe sorprendere invece i meno informati il fatto che perfino
queste formazioni a noi antitetiche sembrino riconoscere dopo tanti anni quanto
da sempre denunciano i Comunisti, ovvero l’insostenibilità dell’attuale
gestione non solo in questo ambito. PD e Forza Italia hanno infatti sostenuto e
sostengono attivamente la privatizzazione pressoché completa dei servizi ed il
taglio alla spesa pubblica in piena sinergia con quanto indicato dalla Troika
europea attraverso i suoi trattati, il Fiscal Compact ed il pareggio in
bilancio. Anche a Gaeta hanno continuato indisturbati ed imperterriti a guidare
le politiche in questione malgrado i nostri ripetuti e prolungati appelli, le
nostre denunce, le nostre battaglie. Nonostante
le apparenze infatti nessuno si faccia illusioni su di un possibile
ripensamento miracoloso. L’approvazione della mozione in oggetto è in realtà
frutto della convergenza tra due principali interessi. Il
primo è il disperato tentativo di una parte delle minoranze di conquistare un
momento di visibilità agli occhi dei tanti che continuano a chiedersi cosa ci
facciano tra i banchi del Consiglio cittadino, cementandosi al contempo con la
componente del PD formiano dell’ex Sindaco Bartolomeo. Il secondo è l’interesse
del ben più scaltro Mitrano e della sua cricca nello sfruttare l’inaspettato
assist offertogli, smarcandosi finalmente da una situazione divenuta
insostenibile perfino per lui. Mitrano si trova infatti con una ditta
appaltatrice raggiunta da molteplici interdittive antimafia, noti scandali che
hanno coinvolto suoi amministratori locali, costi insostenibili, tasse in
ulteriore aumento per coprirli a discapito delle fasce popolari. Quale
occasione migliore di un voto che nell’immediato potrebbe lasciare immutata la
condizione attuale fornendo in cambio l’illusione di una presa di distanza dagli
attuali disastri? Quale migliore occasione per togliere alle già debolissime
opposizioni consiliari anche uno dei pochi argomenti in loro favore? Quale
occasione migliore infine avrebbe avuto Mitrano per ribadire la propria inedita
attenzione al territorio circostante in favore di una sua possibile futura
carriera politica? Anche qualora la mozione avesse un seguito, cosa della quale
è più che lecito dubitare, non muterebbe comunque di molto la sostanza
dell’attuale condizione. Il documento infatti indica la strada di una gestione
comune del ciclo dei rifiuti che coinvolga diversi centri urbani, cosa di per
sé sensata, ma non mette realmente in discussione la vera origine dei problemi
in questo settore, fonte di costi esosi, scarso controllo pubblico, mancanza di
garanzie per i dipendenti, inefficienze, clientelismo, corruzione e possibili
infiltrazioni malavitose: la gestione privatistica. La “Formia Rifiuti Zero” di
cui si indica il modello da seguire e si auspica addirittura l’acquisto di un
pacchetto azionario da parte del Comune di Gaeta, non è un’azienda municipale
come erroneamente affermato da diverse testate giornalistiche, bensì una
società di capitali a responsabilità limitata (S.R.L.), amministrata sulla base
del criterio del profitto economico. Attualmente il Comune di Formia detiene
tutto il pacchetto azionario, ma un futuro ingresso di soggetti privati, magari
spinto da esigenze di bilancio, è perfettamente compatibile con la natura
dell’azienda, anzi sembra addirittura l’esito più probabile visti i tempi che
corrono. Essa peraltro è già attualmente dotata di un’autonomia pressoché
totale. Non è un caso se nel tempo si sono susseguite numerose denunce da parte
dei lavoratori i quali lamentano di avere poca o nessuna voce in capitolo
riguardo a ritmi imposti, trattamento salariale, dotazioni insufficienti,
sicurezza, mentre la società ha colpito indisturbata con provvedimenti punitivi
quanti hanno avuto da ridire. Tra i casi più recenti troviamo quello di un
dipendente raggiunto da pesante ed ingiustificata sanzione dopo decenni di
onorato servizio e a pochi giorni dal proprio pensionamento, cui il tribunale competente
ha poi dato pienamente ragione. Fatti molto simili a quanto verificatosi
purtroppo nella nostra città. Non è un caso neanche se le assunzioni
all’interno dell’azienda formiana procedono con criteri discutibili tra operai
insufficienti e malpagati ed un Direttore Generale con stipendio d’oro da
minimo 63 mila euro lordi annui. Ad un’attenta analisi dei dati risulta inoltre
falsa la notizia di costi e tariffe in diminuzione. Nel 2019 i costi di
gestione totali della “Formia Rifiuti Zero” ammontano infatti a 8.626.000 Euro,
quasi 400 mila euro in più rispetto all’anno precedente, inoltre le famiglie
formiane pagheranno più che nel 2018 e a prescindere dal loro reddito proprio
come avviene da noi. Il modello della “Formia Rifiuti Zero” in altre parole
ripropone gran parte delle problematiche proprie dell’attuale gestione e non
mette al riparo da un futuro ingresso di capitali privati. PD, Forza Italia e
le fedeli forze civiche presenti nel Consiglio Comunale di Gaeta non si sono
smentiti nemmeno questa volta. Le criticità indicate si ridurrebbero se
venissero invece finalmente attuate le proposte che ribadiamo da tempo, con la
creazione di una o più “Aziende Speciali” comunali per la gestione di
innumerevoli servizi tra i quali appunto il ciclo dei rifiuti, affiancate da un
organo di controllo democratico dei lavoratori e con la possibilità prevista
dalla legge di consorziarsi con altri comuni. Ormai però sappiamo bene che
purtroppo dall’attuale Consiglio comunale cittadino e dagli interessi sociali
esclusivi in esso rappresentati non ci si può aspettare nulla di buono.
PARTITO COMUNISTA
SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” – GAETA
SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” – GAETA
Nessun commento:
Posta un commento