"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 10 giugno 2018

Mobilitazione del Partito Comunista contro Acqualatina e per la ripubblicizzazione dell’acqua.



Si è aperto Venerdì 8 Giugno con un banchetto sul Corso Cavour un weekend informativo che da inizio alla fase stagionale della nostra campagna pluriennale contro Acqualatina e per la ripubblicizzazione dell’acqua.  Il momento non è stato casuale e tanta è stata la partecipazione dei cittadini che hanno pure in gran numero compilato un questionario anonimo di considerazioni sul gestore delle risorse idriche, in vista anche di probabili manifestazioni di protesta nei prossimi mesi.
Con l’estate alle porte, la crisi idrica nel nostro Comune e in quelli limitrofi è infatti una malaugurata certezza. Le fasce della popolazione più colpite, tanto per cambiare, saranno quelle meno abbienti che nell’ordinario disservizio idrico dei mesi più caldi non possono adottare soluzioni straordinarie (serbatoi, autopompe, ecc.) o sulle quali maggiormente grava il peso economico di tali rimedi.
La causa di questa situazione anormale sta nella gestione privata delle nostre fonti di acqua potabile, da anni sotto il controllo di Acqualatina, a cui la politica locale ha costantemente concesso di continuare a fare profitti su un bene comune che, grazie al voto popolare del Referendum del 2011, avrebbe dovuto essere a gestione pubblica.
I dirigenti ogni anno si complimentano di portare grandi somme nelle loro casse: solo nel 2016 l’attivo è stato di 17,8 milioni di euro e, con la nostra rete idrica ormai ridotta a un colabrodo (circa il 70% di perdite), vien da chiedersi cosa ci sta ancora a fare una azienda a diritto privato a gestire la nostra acqua arricchendosi con l’aumento delle nostre bollette, fra le più costose di Italia. A rendere possibile tutto ciò è in verità il compiacente avallo politico delle varie Amministrazioni comunali, indistintamente di centrodestra, centrosinistra o civiche, che votano a favore di ogni richiesta di questi speculatori privati. Fra queste pure quella di Gaeta.
I militanti della Sezione PC “Mariano Mandolesi” da anni denunciano questa situazione e lottano in prima persona per il diritto all’acqua pubblica. Insieme al Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina nel 2016 siamo riusciti, grazie a un’assemblea pubblica e una raccolta firme, a far approvare dal Comune di Gaeta una delibera contro il distacco illecito dell’acqua dai contatori dei cittadini morosi.
Altri comitati-cloni nati più recentemente sono già spariti e la loro breve protesta messa in atto non ha avuto alcun effetto pratico, dimostrando che l’unico scopo è stato quello di indirizzare la rabbia dei cittadini verso il nulla senza evidenziare le cause politiche della crisi idrica e le relative collusioni del sindaco Mitrano con Acqualatina.  
Il Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina, attivo da più di 5 anni nell’assistenza ai cittadini vessati da tale società, promuove invece da lungo tempo la campagna di “obbedienza civile” che consiste nel boicottare il pagamento delle bollette finché non sarà rispettato l’esito del Referendum e la gestione dell’acqua tornerà pubblica. Questa è l’unica azione collettiva che Acqualatina teme e che sortisce effetti.
Come Partito Comunista di Gaeta sosteniamo i cittadini che decidono di aderire a tale campagna e diamo ospitalità al Comitato nella nostra sede di Via Indipendenza 206.


Partito Comunista –  Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta

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