"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 3 aprile 2017

Elezioni a Gaeta, Crocco di Rifondazione: “Io, unico voto utile”

Benedetto Crocco, 44 anni, gaetano, nato a New York da italiani emigrati, dopo studi universitari economici, esperienze nel campo del giornalismo e alcuni anni di professione nel settore del piccolo commercio locale, ora svolge lavori stagionali e precari per vivere nella sua città. Divenuto segretario del nuovo circolo cittadino di Rifondazione Comunista che ha contribuito ad aprire cinque anni fa, è il candidato a sindaco di Rifondazione, sostenuto anche dai comitati di lotta cittadini come quelli per l’acqua pubblica, il diritto alla casa, l’ospedale e il controllo popolare sui lavori pubblici.


Cosa l’ha spinta a candidarsi alla carica di sindaco?
“Direi per prima la necessità di difendermi. A Gaeta c’è bisogno di dare rappresentanza politica a chi si trova in condizioni sociali simili alle mie e non trova più riferimenti nella classi dirigenti ma solo nepotismo e stagnanti consuetudini clientelari che hanno costretto in tanti ad emigrare o vivere sotto schiaffo. La mia candidatura è comunque frutto di un lavoro collettivo. Con Rifondazione e i Comitati siamo stati unici nel svolgere attività politica in modo costante sul territorio in tutto questo tempo, l’ultimo riferimento sempre disponibile per l’ascolto dei cittadini e la condivisione di scelte operative comuni. Da noi sono partite in questi anni tutte le campagne e manifestazioni politiche cittadine significative e spesso vincenti. Cinque anni di fatti e non cinque mesi di chiacchiere come fanno invece i tanti altri che compaiono sotto elezioni.”
Qualora venga eletto primo cittadino, quale provvedimento pensa potrà mettere in campo nei primi cento giorni di amministrazione?
“È più importante attuare nel tempo una serie di provvedimenti in grado di rivoluzionare gli equilibri fra le classi sociali in questa città, per scardinare soprattutto i privilegi oligopolistici delle solite “famiglie” locali e dei nuovi speculatori favoriti dalle privatizzazioni. Tuttavia ci sono dei punti significativi del nostro programma che si possono attuare subito a costi ridottissimi come l’istituzione dei comitati popolari di quartiere con ruolo nello stilare bilanci partecipativi, oppure la formazione di un osservatorio antimafia con particolare attenzione alle attività del porto.”
Turismo, tema sempre caldo a Gaeta. Ci spieghi qual è il suo disegno turistico per la città…
“Si parla spesso del turismo come aspetto fondamentale per lo sviluppo futuro della città, eppure hanno tutti amministrato per decenni favorendo ristrette lobbies di alberghieri, operatori balneari, grandi proprietari immobiliari a discapito del progresso generale e dell’occupazione più qualificata e stabile. Noi crediamo invece che vada istituita un’Azienda speciale municipale che in sintonia con il Comune operi anche in questo settore creando lavoro e gestendo pure strutture ricettive, museali, spazi culturali e spiagge. Se i potentati locali e i loro vassalli politici non hanno vero interesse a promuovere e far crescere il turismo locale, ci sono invece tante menti e capacità fra i gaetani che potrebbero contribuire così pubblicamente a sviluppare tutte le nostre enormi potenzialità inespresse facendo vivere più persone con le risorse naturali e storiche della città.”
Quali sono altre politiche di sviluppo per il territorio che sono presenti nel suo programma elettorale?
“A Gaeta non si può più parlare di sviluppo senza operare pure per una redistribuzione della ricchezza concentrata invece sempre più in mani di pochi o comunque in settori di rendita. Mali endemici quali disoccupazione e mancanza di lavoro garantito e dignitoso, costi insostenibili di appartamenti e affitti, carenza di servizi accessibili sono stati possibili soprattutto per questo motivo. Ecco perché occorrono provvedimenti nell’indirizzo dell’equità quali l’introduzione delle fasce di reddito per le tasse ed i servizi comunali o un tavolo con l’Ater per la costruzione di case popolari recuperando beni comunali e demaniali. La costituzione di una Azienda speciale municipale avrebbe poi un ruolo fondamentale di redistribuzione della ricchezza e creazione di lavoro stabile pure in altri settori dei servizi urbani per i quali spesso già paghiamo costi esorbitanti o in altri campi sociali carenti, con un ritorno enorme per tutti i cittadini. La crisi non va superata scaricando i costi sui più deboli.”
Siete in otto a concorrere per la carica di sindaco, un record, c’è qualcuno che elettoralmente teme di più degli altri? “Non temo i candidati ma piuttosto la loro totale incapacità o assenza di volontà nel dare soluzioni politiche ai problemi di chi noi vogliamo rappresentare. Sono tutti in diverso modo espressione degli interessi e cultura politica delle stesse categorie sociali che hanno rovinato Gaeta.”
Lei ha lanciato la proposta di sottoscrivere un codice etico tra tutti i candidati a sindaco, a cosa servirebbe? Pensa che i suoi sfidanti lo sottoscriveranno?
“Il codice etico da noi lanciato aveva il senso di dare un segnale pubblico di valori condivisi dai candidati contro mafie, illegalità, voto di scambio, xenofobia e fascismo di ritorno ed è in gran parte tratto da quello della Commissione parlamentare antimafia e valori fondamentali della Costituzione Italiana. Non mi ha sorpreso che nessuno abbia aderito finora e non credo che lo faranno a questo punto. Sono tutti appunto collusi o politicamente compromessi con chi si dovrebbe combattere in tal senso e quando non è così comunque ottusamente autoreferenziali e qualunquisti. La nostra proposta è servita a smascherarli.”
Perché gli elettori gaetani dovrebbero votare lei e non uno dei suoi sfidanti?
“Perché ognuno dovrebbe votare chi lo rappresenta. Logiche diverse da questa, tipo quella del “male minore” ai fini della governabilità, hanno prodotto il distacco sempre maggiore fra la politica e i cittadini oltre alla sensazione concreta che, chiunque vinca, nulla cambia. A prescindere dall’esito elettorale, votando me e la mia lista si ha la certezza di dare forza a chi ha saputo davvero fare opposizione reale e al contempo è l’unico a proporre soluzioni politiche fattibili per cambiare davvero Gaeta che colgono finalmente l’istanze delle classi popolari. Per queste ultime io rappresento l’unico voto utile.”

Tratto dall'intervista rilasciata ad H24Notizie dal Candidato a Sindaco Benedetto Crocco.

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