"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 13 agosto 2014

Sfratto del Liceo: Non facciamoci prendere in giro! Lottiamo contro larghe intese, Governo Renzi e Giunta provinciale

Riteniamo inammissibile nel merito e nel metodo la decisione di sfrattare il Liceo "E.Fermi" dalla sua sede storica di Piazza Trieste destinandolo all'edificio di Calegna che ospita attualmente la Ragioneria, con la quale verrebbero suddivise le strutture per concedere ulteriore spazio all'istituto Nautico. Gli studenti che frequentano la sede di Calegna da tempo ne denunciano le gravi carenze come la mancanza di laboratori, di una palestra e la carenza di aule. Queste hanno già prodotto disagi e disservizi quali riduzioni dell'orario scolastico e doppi turni. Lo sgombero è stato deciso dall'Amministrazione provinciale il cui Presidente di Forza Italia, Armando Cusani, sostenuto da Mitrano e dai suoi amici in occasione delle ultime elezioni europee, è stato formalmente sospeso a seguito delle prescrizioni della legge Severino dopo aver ricevuto una condanna per abuso d'ufficio. Lo stesso Cusani risulta tra gli amministratori della Fondazione privata "G. Caboto" che ha messo da tempo le mani sull'Istituto Nautico. La Fondazione "G. Caboto" , peraltro, ha già tentato di sfruttare il proprio ascendente sulla Giunta Mitrano per impossessarsi di parte dell'ex "Caserma Cosenz", ristrutturata con soldi pubblici della Regione Lazio. Assistiamo quindi ad un evidente conflitto di interessi alla base di una scelta che non è finalizzata alla tutela del diritto allo studio ma risulta coerente con le politiche nazionali di tagli alla scuola pubblica in favore di istituti ed enti privati. Sosteniamo la legittima esigenza di ampliamento e potenziamento dell'istituto Nautico "G.Caboto", che pure lamenta strutture attualmente carenti e inadeguate rispetto alle sue potenzialità. Tale esigenza tuttavia dovrebbe avere risposta all'interno di un grande programma di rifinanziamento della scuola pubblica e di tutela della sua autonomia da interessi privati o clientelari di ogni sorta, non a discapito di altre scuole e di altri studenti con pari dignità. Ci disgusta l'ipocrita coro unanime di politici e amministratori locali che si sono mostrati pubblicamente uniti nella contrarietà al provvedimento, mentre i propri partiti e i propri governi sono uniti nella demolizione della scuola pubblica, di cui lo sfratto del Liceo è solo l'ultimo effetto. Il Sindaco Mitrano ha avuto anche il coraggio di farsi un po' di "passerella" con un'inopportuna quanto inutile retata presso l'istituto in lotta, accompagnato dall'ex Sindaco Raimondi. Quest'ultimo di recente aveva addirittura invitato a Gaeta l'attuale Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, nemico numero uno della scuola pubblica ed ex compagna di partito di Raimondi nel movimento liberista "Scelta Civica". Il Piano di ridimensionamento scolastico approvato dalla Regione e interpretato dall'ente provinciale segue in realtà proprio le direttive del Ministero dell'Istruzione, dell' Università e della Ricerca (MIUR) che negli ultimi 20 anni ha prodotto tagli per miliardi di euro, ha sovvenzionato in modo incostituzionale la scuola privata, ha ridotto il personale scolastico producendo le classi pollaio, ha privato migliaia di Istituti della propria autonomia didattica e amministrativa. Un processo benedetto dalla Troika europea, accelerato dai governi Berlusconi e passato attraverso le larghe intese, che ora ha trovato nel governo PD di Renzi il suo ultimo e più convinto sostenitore. Il Ministro Giannini già annuncia altre controriforme come l'eliminazione del V anno di scuole superiori, lo stravolgimento del sistema di reclutamento del personale che diverrà sempre più arbitrario e clientelare, l'incremento a parità di salario dell'orario di lavoro degli insegnanti a discapito della didattica e ulteriori tagli indiscriminati. Non facciamoci prendere in giro! L'unico modo per invertire la tendenza in atto non è alimentare "guerre tra poveri" ma lanciare una grande mobilitazione unitaria di studenti, insegnanti e ATA per sostenere un nuovo piano di tutela e di rifinanziamento della scuola pubblica italiana. Per questo i Giovani Comunisti e il PRC annunciano imminenti iniziative di sensibilizzazione e di lotta sul territorio. 

Giovani Comunisti
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

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