Alle prossime europee il PRC sostiene la lista “L’Altra Europa con Tsipras”,
unico cartello elettorale che si pone in alternativa alle politiche
filo-BCE dei governi a guida PD e PDL e per contrastare le derive
reazionarie delle destre fasciste e nazionaliste. Questa lista è stata
possibile dopo la proposta di Rifondazione Comunista di candidare
Tsipras al centro di un polo della sinistra alternativa e grazie al
raggiungimento di oltre 220 mila sottoscrittori che sancisce che la
mobilitazione generosa delle compagne e dei compagni del nostro partito
che insieme agli altri sostenitori hanno raggiunto un importante primo
risultato, affatto scontato. Il governo Renzi-Alfano ha già dichiarato
la sua fedeltà assoluta ai dettami della Troika e la prosecuzione delle
politiche di austerità col rispetto dei rigidi vincoli e parametri della
UE.
Già i due precedenti esecutivi delle larghe intese (Monti e Letta),
in nome del risanamento del debito imposto dalla BCE, ci hanno lasciato
il Fiscal Compact (20 anni di tagli alle spese pubbliche per 50mld di
euro l’anno), hanno cancellato il diritto a una pensione dignitosa e
hanno manomesso l’art.18 per consentire alle imprese una maggiore
facilità di licenziamento.
Mentre si parla di dare 80 euro in busta paga solo ai lavoratori
dipendenti con un salario inferiore ai 1.500 euro, si bloccano fino al
2020 i già fermi rinnovi dei contratti per i dipendenti pubblici, si
tagliano pesantemente i trasferimenti agli enti locali, si aboliscono le
Province, si propone la legge elettorale più antidemocratica della
Storia della Repubblica e si decide per l’abrogazione del Senato.
La precarizzazione permanente dei rapporti di lavoro, la
destrutturazione e privatizzazione degli ammortizzatori sociali
(cassintegrazione ecc…) sono i prossimi passi annunciati da Renzi col
Jobs Act che porteranno a negare ogni prospettiva di un futuro dignitoso
per milioni di lavoratrici e lavoratori, giovani precari e disoccupati
nel nostro paese così come già avviene in paesi come la Grecia e il
Portogallo.
Questi provvedimenti, insieme al Piano Casa con la vendita del
patrimonio pubblico e la negazione delle residenze per le occupazioni a
scopo abitativo, sono un ulteriore trasferimento coatto di ricchezza
dalle tasche dei lavoratori e delle loro famiglie alle casse di banche e
imprese.
Tutto questo è l’Europa delle banche e dei padroni che ce lo chiede!
È necessario costruire in Italia come in tutto il continente una
grande mobilitazione contro le politiche economiche e finanziarie
dell’Unione Europea, nel nome della democrazia e dell’uguaglianza
sociale, del diritto a un lavoro e ad un’abitazione dignitosa per tutti.
Bisogna combattere i governi dell’austerità che eseguono i diktat della
Troika, come il governo Renzi in Italia, siano essi di larghe intese,
di centro destra o di centro sinistra. Queste politiche regressive,
infatti, stanno ridando fiato in tutta Europa alle destre fasciste e
reazionarie, mentre la stessa Unione Europea, in stretta unità con la
Nato, sostiene un golpe vero e proprio in Ucraina che ha messo al potere
anche le forze neonaziste.
Antifascismo e lotta contro le politiche ed i governi di UE-BCE-FMI vanno di pari passo.
Occorre costruire un ampio e duraturo movimento di lotta e
disobbedienza contro i diktat della BCE e i vincoli euro-monetaristi che
stanno strozzando milioni di lavoratori, di giovani precari, di
disoccupati e di pensionati a basso reddito.
Per fare questo non servono nuovi soggetti politici che ambiscano a
fare la “sinistra” del centrosinistra sempre più puntello in Italia e in
Europa delle politiche della BCE.
Al contrario come in Grecia, in Francia o in Portogallo la
contrapposizione alle linee politico-economiche dei partiti del PSE sono
la condizione per darsi un profilo realmente alternativo e per la
crescita di una forte coalizione della sinistra antiliberista ed
anticapitalista che chiuda la strada ai rigurgiti delle risposte
nazionaliste. Questo è possibile ponendo su un piano di solidarietà
internazionale la lotta per un’alternativa di sistema che non può
esistere dentro i rigidi vincoli monetaristi del sovra-nazionalismo
finanziario della BCE.
I comunisti e le comuniste non sono né nazionalisti né “europeisti”, ma internazionalisti!
Per favorire la ricomposizione di questo ampio fronte di resistenza
politica e sociale all’austerity, i compagni e le compagne del PRC
sostengono da comunisti questi obiettivi nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”. Vogliamo
portare una voce delle lotte nelle aule del Parlamento Europeo per
gridare la nostra opposizione alle politiche di massacro sociale e ai
meccanismi di dominio del capitale finanziario quali MES, Six Pack, Two
Pack, TTIP e tutti i trattati capestro decisi nelle commissioni europee e
avallati dalla UE. Per questi motivi chiediamo di appoggiare una
candidatura autorevole che faccia sentire la presenza dei comunisti e
delle comuniste dagli scranni del GUE-NGL (la sinistra nel parlamento
europeo) e che si opponga alle politiche dei governi liberisti tanto del
PPE che del PSE (di cui fa parte il PD), indicando un’alternativa netta
al modello dominante e contrastando l’avanzata delle destre fasciste e
reazionarie.
Nella circoscrizione del Centro Italia sosteniamo il compagno Fabio Amato, impiegato metalmeccanico a tempo determinato in una piccola fabbrica umbra e membro dell’Esecutivo internazionale del Partito della Sinistra Europea all’interno del GUE dove comunisti e soggetti della sinistra alternativa possono imporre nel panorama politico europeo e internazionale la voce delle classi subalterne e del conflitto sociale.
Nella circoscrizione del Centro Italia sosteniamo il compagno Fabio Amato, impiegato metalmeccanico a tempo determinato in una piccola fabbrica umbra e membro dell’Esecutivo internazionale del Partito della Sinistra Europea all’interno del GUE dove comunisti e soggetti della sinistra alternativa possono imporre nel panorama politico europeo e internazionale la voce delle classi subalterne e del conflitto sociale.
Senza nessuna ambiguità: per Fabio Amato nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”, al Parlamento Europeo nel GUE, in alternativa a PPE e PSE, contro le politiche liberiste della troika UE-BCE-FMI!
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