Il Circolo di
Rifondazione Comunista di Gaeta “Mariano Mandolesi” denuncia la
sostituzione del cartello stradale di via “Antonio Gramsci”, nel
quartiere di Monte Tortona. La strada era stata recentemente
intestata al grande intellettuale comunista, a seguito di una lunga
trafila iniziata nel 2009. Subito dopo le ultime elezioni comunali,
in modo sconcertante, il cartello originale è stato rimosso e
sostituito da ignoti con un cartello recante l'indirizzo “Via Monte
Tortona 22”. Il PRC cerca ora di fare chiarezza sull'accaduto
assieme alle associazioni e alle forze democratiche della città. Si
chiede ufficialmente al neo eletto Sindaco di interessarsi
dell'episodio e fornire spiegazioni pubbliche in merito. Si
sottolinea inoltre il fatto grave che a distanza di diversi giorni
dalla segnalazione del problema nessuno abbia ancora provveduto a
rimediare, nella speranza che questa situazione sia causata solo da
manifesta inefficienza. Sembra infatti certo che la sostituzione del
cartello costituisca un illecito. In questo caso l'amministrazione ha
il dovere di provvedere all'immediato ripristino dell'indicazione con
il vero nome della strada, condannare un atto di completa illegalità
e contribuire attivamente all'accertamento dei responsabili. Questa
esigenza è resa ancor più urgente dalla concomitanza dell'evento
con la propria vittoria elettorale. Ammesso che la nuova maggioranza
non abbia alcuna responsabilità diretta nell'accaduto, come
naturalmente ci auspichiamo, resta il dubbio inquietante che gli
autori abbiano visto nell'elezione di Mitrano un'occasione di
impunità per festeggiare la vittoria della propria fazione politica
con un gesto di rivalsa arrogante e illegale. E' inoltre doveroso che
Sindaco e assessori colgano l'occasione per ricordare e omaggiare
Antonio Gramsci, intellettuale e statista il cui valore è
universalmente riconosciuto, le cui opere sono tradotte e studiate in
tutto il mondo, la cui biografia si intreccia in vario modo con la
città di Gaeta. Un uomo che pagò con il carcere e con la vita la
propria coraggiosa opposizione al Fascismo e che contribuì a fondare
con il proprio esempio e il proprio pensiero le basi della Repubblica
italiana. Ogni comportamento della Giunta difforme da quanto
richiesto e atteso si configurerebbe non solo come una grave
omissione ma addirittura come l'assunzione di una piena
responsabilità morale e politica di quanto successo. L'insediamento
di una nuova Maggioranza sarebbe inaugurato da un episodio
emblematico di noncuranza delle regole e dei più basilari valori
democratici.
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