"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 28 dicembre 2020

AFFIDAMENTO RIFIUTI ED ALTRI SERVIZI: IL PC GAETA HA CONSEGNATO LE FIRME DEI RESIDENTI PER UNA GESTIONE PUBBLICA


La sezione “Mariano Mandolesi” del partito Comunista di Gaeta ha consegnato ormai da tempo centinaia di firme raccolte tra i cittadini residenti per la creazione di un’Azienda speciale multiservizi completamente pubblica e gestita attraverso un organismo di controllo dei lavoratori. Restiamo ancora in attesa di risposte istituzionali, considerando anche che lo strumento della petizione è previsto dallo statuto comunale come forma di partecipazione alla vita amministrativa cittadina. Il sostegno dei firmatari alla proposta si è rivelato consistente ed entusiasta soprattutto se rapportato alle tante restrizioni e problematiche legate alla contemporanea diffusione del Covid, le quali hanno sicuramente condizionato la raccolta. Una risposta sentita alle tante e diverse problematiche legate alla gestione privata e rapace di molti servizi cittadini tra cui l’acqua, i rifiuti, le spiagge e molto altro che hanno fatto emergere in tutti questi anni l’insostenibilità di questo modello. Problematiche quali la drammatica carenza dei servizi, l’aumento spropositato dei costi per gli utenti, i gravi rischi di infiltrazioni malavitose, il mancato rispetto delle condizioni dei lavoratori ed i metodi clientelari e poco trasparenti con cui vengono gestite le assunzioni ed il rinnovo dei contratti. Anche i tempi della consegna non sono ovviamente casuali alla luce della scadenza prossima, nel mese di Gennaio, del semestre di affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti all’Azienda privata “Del Prete” la quale ha fatto emergere molte delle problematiche già riscontrate nelle gestioni precedenti. Tale gestione ha addirittura comportato un ulteriore incremento dei costi già esorbitanti in relazione alla riduzione dei servizi erogati da capitolato e alla diminuzione delle forniture quali buste della spazzatura e cassonetti. La cosa più grave è che la recente approvazione a larghissima maggioranza dell’ultimo Documento Economico Finanziario da parte del Consiglio comunale vorrebbe confermare tale gestione fallimentare per il futuro. Le pochissime voci fuori dal coro all’interno dell’assise cittadina si sono limitate a chiedere una gestione “comprensoriale” spacciandola, in modo del tutto indebito e infondato, con una gestione pubblica. Il voto testimonia ancora una volta l’omologazione pressocché totale e ormai conclamata della maggioranza di governo cittadino, targata destra e Partito Democratico, con le minoranze consiliari che si limitano ad inutili scaramucce di facciata convergendo supinamente quando serve sui temi che più contano. Questo in spregio del mandato ricevuto dai propri elettori. Mostra inoltre la distanza crescente tra la percezione di larghi settori della società locale, classi popolari e piccole attività in testa, con le politiche attuate. Non è un caso se nessun raggruppamento politico, anche al di fuori di quelli rappresentati in Consiglio o tra quelli nascenti che già si preparano in vista delle prossime comunali, ha sostenuto in alcun modo la nostra iniziativa. In un momento importante e delicato questa petizione rappresenta un tentativo importante di ribaltamento degli equilibri presenti per rendere meno impermeabili ed autoreferenziali le istituzioni cittadine. Nella peggiore delle ipotesi che ci auguriamo non si verifichi, in cui le richieste dei cittadini non venissero prese in considerazione, l’iniziativa sarebbe comunque utile a smascherare ancora una volta la vicinanza di Giunta e Consiglio comunale a ristretti gruppi speculativi contro gli interessi generali. Forte del largo consenso raccolto e del sostegno di tanti residenti che comunque ringraziamo sarà in ogni caso compito del PC mettere la proposta in questione sempre più al centro del proprio programma politico locale e continuare a battersi per la sua attuazione.
    

PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”, GAETA

lunedì 5 ottobre 2020

Non solo luminarie… Il PC interpella l’Assessore Maltempo sui numeri delle iniziative di sostegno per l’emergenza Covid

 


Ad Aprile 2020, in piena emergenza Covid, il comune di Gaeta ha stanziato la cifra ragguardevole di 606 mila Euro per le
 famiglie in condizioni di disagio socio economico. Il contributo poteva essere ripartito tra varie voci tra le quali buoni spesa, acquisto di medicinali, assistenza scolastica per bambini in condizioni particolari, assistenza educativa, ausili didattici, assistenza alle famiglie con malati oncologici o neurologici. Come Partito Comunista analizzammo subito il provvedimento non contestandone la natura ma ponendo diverse domande ed avanzando proposte migliorative. Nello specifico chiedemmo che la misura venisse prorogata anche oltre la fase più acuta dell’emergenza, rendendola permanente almeno per le categorie più deboli, alla luce del quadro sociale cittadino già assai complesso e delle indubbie ricadute future della crisi. In secondo luogo chiedemmo che la cifra erogata venisse rimodulata al fine di comprendere un contributo specifico per i lavoratori rimasti senza occupazione a seguito della crisi. Infine notammo come i requisiti per accedere ai sussidi si riferissero all’ISEE 2020, che come è noto è relativo alla condizione patrimoniale dell’anno precedente, quindi del tutto avulsi per paradosso proprio dagli effetti del COVID.  La questione non è di poco conto visto che le famiglie con un ISEE anche solo leggermente superiore al limite di 5000 euro indicato, quindi già in difficoltà, una volta colpite ancor più duramente proprio dagli effetti della crisi che si intendeva contrastare non avrebbero beneficiato degli aiuti. Ci è sorto quindi da subito il dubbio che tali criteri, sommati al tetto massimo stabilito per gli aiuti destinati alle singole famiglie, potessero limitare in modo eccessivo e alquanto sospetto l’accesso effettivo a tali misure.  Abbiamo temuto quindi che il provvedimento si rivelasse l’ennesimo specchietto per le allodole, l’ennesima bomba mediatica, l’ennesima mossa propagandistica priva di ricadute apprezzabili nella realtà. Ad implementare i nostri dubbi è il fatto che a distanza di ben 5 mesi non ci risulta alcun bilancio pubblico e accessibile, anche se parziale, relativo alle cifre erogate e a quanti nuclei familiari ne abbiano effettivamente beneficiato, per quali interventi e relativi periodi di tempo. Il fatto ci sembra quantomeno sospetto, ben oltre l’ormai nota scarsa trasparenza dell’attuale Amministrazione, la quale avrebbe avuto in teoria tutto l’interesse a divulgare i dati elencati. Ci sembra surreale che tali cifre non siano note e tantomeno oggetto di dibattito politico. Questo è occupato attualmente dalle luminarie natalizie, deliberate dal voto quasi unanime del Consiglio comunale, con gli ingenti costi che comportano e come se le problematiche sociali delle famiglie in difficoltà si fossero di colpo miracolosamente dileguate liberando importanti risorse per altro. Ciò rende evidente ancora una volta come le istanze delle classi popolari e dei lavoratori, più duramente colpiti dalla crisi, non trovino attualmente alcuna rappresentanza nelle aule del Consiglio. Il Partito Comunista interpella pubblicamente l’Assessore alle politiche del Welfare Lucia Maltempo, chiedendo di rendere subito pubblici i dati richiesti, non escludendo di intraprendere una richiesta formale di accesso agli atti qualora ciò non avvenisse in tempi ragionevoli.

PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” GAETA

giovedì 20 agosto 2020

SMANTELLATO IL REPARTO COVID DI GAETA IN PIENA PANDEMIA?!

IL PARTITO COMUNISTA CHIEDE SPIEGAZIONI A MITRANO E CASATI

 Coronavirus, al "Monsignor Di Liegro" di Gaeta riapre l'ex reparto ...

Sono giunte al Partito Comunista una serie di segnalazioni che non possono essere ignorate, qualora venissero confermate rappresenterebbero un fatto gravissimo. Già da settimane, secondo quanto riferitoci, un numero cospicuo di importanti apparecchiature mediche sarebbe stato trasferito dal “Di Liegro” di Gaeta al “Dono Svizzero” di Formia, tra cui quelle adoperate per la respirazione assistita. Di fatto il reparto Covid di Gaeta, appena aperto, sarebbe stato completamente smantellato. Tutto sarebbe avvenuto nel totale silenzio, che striderebbe non poco con il grande clamore mediatico dedicato invece dal Sindaco di Gaeta all’apertura del locale reparto Covid, reputato da molti e non a torto decisamente fuori luogo e inopportuno vista la gravità del momento. Non ci risulta che la Pandemia sia terminata, anzi tutt’altro, assistiamo purtroppo ad una nuova impennata dei contagi, il Lazio è ormai una delle regioni maggiormente colpite e si sono registrati nuovi casi anche nella nostra città. A preoccupare ancor di più sono i mesi autunnali, come continua a ripetere l’intera comunità scientifica. I 12 posti letto ricavati presso il nostro nosocomio, spacciati impropriamente come grande dimostrazione di lungimiranza, rappresentavano in realtà solo un atto dovuto e del tutto normale, il minimo che ci si dovesse aspettare alla luce degli eventi. Questo era assolutamente insufficiente a coprire come si sarebbe voluto le enormi responsabilità di una classe politica vera responsabile del saccheggio ai danni della sanità pubblica, perpetrato colpevolmente proprio a partire dalla chiusura e dal depotenziamento di centri ospedalieri come il “Di Liegro”. Da tempo ripetiamo infatti che l’unica degna risposta a quanto avvenuto sarebbe l’immediata restituzione della piena funzionalità attraverso il rifinanziamento pubblico a strutture quali l’ospedale di Gaeta, assurdamente smantellate pezzo dopo pezzo, non la stucchevole propaganda di chi promette fantomatici centri diagnostici grazie all’elemosina insufficiente di privati benefattori. Solo così si potrebbe superare la logica fallimentare dell’emergenza ed evitare che i fatti luttuosi verificatisi in concomitanza con la pandemia non si ripetano in futuro con la triste entità cui abbiamo assistito. Il fatto che il nuovo reparto Covid di Gaeta non solo non risulti propedeutico ad interventi di questo genere, ma venga addirittura smantellato furtivamente in piena emergenza, rappresenterebbe un vero schiaffo alla memoria delle vittime, un insulto alla coscienza di noi tutti, un autentico crimine contro la salute pubblica. Chiediamo che il Sindaco Mitrano ed il Direttore Generale della ASL Casati intervengano immediatamente e dettagliatamente in merito a quanto segnalatoci. Qualora ciò non avvenisse considereremo il loro silenzio quale conferma dei fatti gravissimi denunciati e chiameremo la cittadinanza a dare nuovo impulso alla battaglia per la difesa del nostro Ospedale e della sanità pubblica.  

PARTITO COMUNISTA-SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA


domenica 9 agosto 2020

RISCHIO LICENZIAMENTI NETTEZZA URBANA, LA SOLIDARIETÀ NON BASTA.

 

IL PARTITO COMUNISTA RILANCIA LA PETIZIONE PER UNA GESTIONE PUBBLICA.





Da quanto apprendiamo sei dipendenti della nettezza urbana rischierebbero di perdere il posto di lavoro nel passaggio di consegne dalla ditta “Ecocar” alla “Del Prete” che le sta subentrando. Uno scenario inaccettabile non soltanto per le gravissime ricadute sociali. Esso risulterebbe ancor più assurdo con la stagione turistica al culmine, i ritmi di lavoro che diventano ancor più pesanti e, malgrado ciò, l’aumentare dei disservizi. Questi fattori suggerirebbero anzi l’esigenza di nuove assunzioni e maggiori mezzi. Di fronte ad un pericolo del genere che segue una lunga scia di soprusi subiti dagli operai tra cui gravi e reiterati ritardi nei pagamenti, ricatti e sanzioni ingiustificate, non sono sufficienti la solidarietà attiva, l’indignazione e la pretesa che tale minaccia venga scongiurata. Non si può più dar credito al solito stucchevole rimpallo di responsabilità tra Amministrazione e parti sociali. Tantomeno si può ringraziare questo o quell’amministratore per i propri provvidenziali interventi risolutori. Bisogna risalire invece alle precise scelte politiche dietro l’accaduto e alle cause di una condizione permanente quanto deleteria, sforzandosi di eliminarle alla radice. Da tempo immemore denunciamo come la gestione privata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti risponda ad una duplice logica. Quella del massimo profitto da parte delle imprese appaltatrici a discapito di tutto il resto, tra cui costi, diritti dei lavoratori, efficienza, si incontra perfettamente con il bisogno dei politici di turno ad alimentare da sempre il voto di scambio, mantenendo i dipendenti in una condizione di continua ricattabilità e paura per il futuro. Una condizione che vorrebbe imporre soggezione e asservimento nei confronti dei padroni, subordinazione e riconoscenza verso il politico che ha modo di rinnovare le sue promesse ad ogni scadere del contratto. Tale scenario, è giusto ricordarlo, verrebbe rinnovato anche grazie a tutti i Consiglieri comunali che hanno votato a favore o si sono astenuti nella seduta che ha approvato le linee guida in materia di nettezza urbana, confermando per il futuro l’affidamento ai privati. La gestione completamente pubblica di questo come di tanti altri servizi locali attraverso un’Azienda Speciale del Comune eliminerebbe invece i noti meccanismi clientelari dando maggiori sicurezze a tutti i dipendenti per il proprio futuro, senza più sottoporli a paure e ricatti ad ogni scadere degli affidamenti. Questa scelta restituirebbe loro la dignità e la sicurezza che gli spetta di diritto. E’ quanto chiediamo infatti attraverso la nostra petizione popolare, che tutti i residenti di Gaeta possono firmare, assieme all’istituzione di un organismo di controllo eletto tra gli stessi lavoratori che affianchi l’azienda. La gestione pubblica porrebbe rimedio anche a tutti gli altri evidenti e gravi problemi legati allo scadere degli affidamenti con il subentro delle nuove ditte che da sempre è fonte di malfunzionamenti, contenziosi e ritorsioni a discapito della cittadinanza. Per questo invitiamo nuovamente a sottoscrivere la petizione presso la maggior parte delle edicole e dei tabaccai di Gaeta o presso la sede del PC in via indipendenza 206 ogni martedì dalle 17:00 alle !8:30.  Qualora l’Amministrazione non ottemperasse alle nostre richieste supportate dai cittadini metteremo la ripubblicizzazione dei servizi al primo posto del nostro programma politico, anche in vista delle prossime elezioni amministrative.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA          

venerdì 31 luglio 2020

IL PARTITO COMUNISTA DENUNCIA LA CHIUSURA DEL TRATTO DAVANTI LA SEDE DELLA CAPITANERIA.

FATTO GRAVE. CHIEDIAMO INTERVENTI A TUTELA DELLA CITTA’


Una delle caratteristiche peculiari di Gaeta, che da sempre ne condizionano pesantemente la vita e lo sviluppo economico, è la presenza di numerose aree, spesso di grande pregio storico e paesaggistico e non di rado peraltro inutilizzate, sottratte alla città perché nella disponibilità di militari e forze dell’ordine. Proprio in questi giorni si discute tanto dell’avvio dell’iter per l’acquisizione di due importanti beni demaniali. Il fatto sarebbe positivo qualora si avesse la certezza che i suddetti beni verranno realmente restituiti alla città ed ai cittadini, non come è solita fare questa Amministrazione adoperarli per favorire ristretti interessi privati e speculativi. Gli esempi potrebbero essere molti purtroppo, a partire dal futuro dell’ex vetreria, i cui lavori saranno realizzati in larga parte attraverso Project Financing, quindi le relative opere date in gestione a privati per lunghi periodi. L’ultimo caso segnalatoci da diversi cittadini residenti di Gaeta S. Erasmo è emblematico di queste problematiche e dell’incapacità dell’Amministrazione di garantire, anche attraverso una funzione istituzionale di controllo e confronto con gli altri enti interessati, la pubblica fruizione delle aree cittadine e della viabilità. Parliamo dell’area adiacente la Capitaneria di Porto, sita in Gaeta medievale, di fatto da sempre adoperata come passaggio pedonale in uno dei tratti più noti e importanti della movida cittadina ed ora interdetta. L’area era già nelle disponibilità della Capitaneria che l’aveva delimitata con una sbarra e dispone tuttora di numerosi parcheggi riservati nella zona. Tuttavia il passaggio pedonale era consentito. Ora la stessa Capitaneria ha pensato bene di cingere tutto lo spazio interessato con una ringhiera e chiuderlo con un cancello rendendolo del tutto inaccessibile. Residenti e turisti si trovano così costretti a passare sull’adiacente e stretta banchina, naturalmente non concepita per l’intenso transito e priva di ogni protezione che impedisca loro di cadere a mare. Non è qui nostra intenzione stare a discutere sulla legittimità di tale iniziativa in termini giuridico legali ma dell’evidente inopportunità di tale scelta e dell’insensibilità mostrata dal Comando della locale Capitaneria alle più basilari esigenze della città che lo ospita. Non volendo pensare che l’Amministrazione Mitrano possa dichiarare di essere all’oscuro persino di questo, ci chiediamo se la stessa intenda intervenire in qualche modo ed intercedere presso la suddetta Capitaneria difendendo gli interessi cittadini o preferisca voltarsi ancora una volta dall’altra parte confermando il solito atteggiamento di subordinazione e connivenza con i più forti ed influenti, intransigenza e durezza o non curanza verso i comuni cittadini.    

PARTITO COMUNISTA “SEZIONE MARIANO MANDOLESI” GAETA


martedì 21 luglio 2020

SPIAGGE LIBERE INTERDETTE. FATTO GRAVISSIMO, ESIGIAMO RISPOSTE


Il Comune di Gaeta ha interdetto l’accesso alla piccola spiaggia libera in fondo a Serapo, lato Fontania, da sempre molto amata e frequentata soprattutto dai più giovani. La motivazione ufficiale che apprendiamo dai cartelli è il rischio COVID. Una decisione grave, inaccettabile e ingiustificata, che conferma la fondatezza di tutti i nostri timori. Che fine hanno fatto i fondi regionali (122 mila Euro destinati a Gaeta!) stanziati per garantire la sicurezza sulle nostre spiagge? Come vengono impiegati? In quali tasche finiranno? I privati intanto incrementano i loro profitti adottando misure di sicurezza spesso discutibili, nella quasi totale assenza di controlli pubblici, introducendo spesso aumenti ingiustificati delle tariffe diversamente da quanto aveva garantito il Sindaco e continuando a trattare i loro dipendenti come schiavi con ritmi ancor più pesanti e i soliti salari da fame. Agli stessi di fatto è demandata la supervisione dei tratti di arenile libero a noleggio generando un evidente conflitto di interessi. Che vantaggio avrebbero mai costoro a limitare e regolamentare gli accessi? Ove sono assenti ristretti interessi privati da difendere si preferisce chiudere le spiagge. Per ovviare a questi problemi il Partito Comunista aveva chiesto l’impiego di dipendenti comunali assunti tramite l’istituzione di un’Azienda Speciale per garantire il libero accesso in sicurezza a tutti questi tratti di spiaggia e creare nuova occupazione per i tanti colpiti dalla crisi. Come al solito la Giunta Mitrano si conferma forte con i deboli e debole con i forti garantendo ristretti interessi speculativi a danno di tutta la comunità. ESIGIAMO RISPOSTE E SPIEGAZIONI IMMEDIATE SULL’ACCADUTO E SULLA GESTIONE DEGLI ARENILI. Ricordiamo ai cittadini che possono firmare la nostra petizione popolare per la gestione pubblica dei servizi cittadini chiedendo di sottoscriverla anche presso giornalai, tabaccai e nella nostra sede di via indipendenza 206 il martedì dalle 17:00 alle 18:30. 

PARTITO COMUNISTA- SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA

martedì 7 luglio 2020

AREA EX STAZIONE: UNO SFREGIO SIGLATO PD, FORZA ITALIA, LEGA E FDI


Nelle ultime ore si vanno delineando rapidamente le tante sfaccettature del fatto gravissimo e sbalorditivo reso pubblico dal Consigliere De Angelis. Parliamo dell’atto di vendita risalente a Gennaio degli edifici dell’ex stazione di Gaeta e del terreno prospicente di quasi 3 mila metri quadrati da parte del Consorzio industriale in favore di una società immobiliare nata da poco, con soli 30 mila euro di capitale. Il tutto peraltro ad un prezzo di 400 mila Euro, a dir poco ridicolo per un’area di tale posizione strategica e centrale, la quale sarebbe sorprendentemente ancora accatastata in parte come terreno agricolo. La vicenda ha dell’assurdo. Lo è il fatto che un ente quale il Consorzio del sud pontino agisca come un soggetto privato senza indire alcuna procedura di evidenza pubblica. Lo è ancor di più che il Comune di Gaeta, rappresentato dal suo Sindaco presso l’Assemblea Generale di tale ente e per di più finanziatore di vari interventi riguardanti lo stesso sito, non solo non abbia beneficiato di alcuna prelazione ma addirittura fosse all’oscuro di tutto, fatto che ci pare a dir poco difficile da credere. Oltre alla profonda indignazione la vicenda suscita timori ben maggiori dei pur legittimi e già espressi dubbi sulla sorte dei parcheggi della piazza, attualmente gratuiti. Ricordiamo a tutti infatti che la destinazione d’uso di un’area può essere modificata e sorge lecito il sospetto che sulla stessa possano essere pronte ben altre speculazioni, fatto di cui forse dovrebbe interessarsi anche la magistratura alla luce degli elementi emersi. Non si può ignorare la prossimità dell’area con quella dell’Ex vetreria, ove come ben noto si preparano altri importanti progetti che è impossibile non collegare con la vicenda in questione. Non è facile prevedere esattamente anche i sicuri risvolti negativi in merito alla tanto attesa riapertura della linea ferroviaria, che dovrà garantire più di un obolo ai nuovi proprietari. Tutto assume insomma i connotati di un ricco banchetto esclusivo e preparato da tempo a spese della cittadinanza tra pochi fortunati informati dei fatti. In queste ore si vocifera insistentemente anche del coinvolgimento di figure molto vicine alla società acquirente che ricoprirebbero incarichi presso il Comune e avrebbero rapporti noti con figure politiche di spicco. La gravità di questi elementi ci impone assoluta cautela e la necessità di verificare bene la veridicità di queste accuse. Risulta comunque evidente ancora una volta l’elemento centrale che a nostro avviso contraddistingue l’intero scenario locale, ovvero la subordinazione totale del potere politico ad interessi privati ristretti e spesso opachi, a totale discapito degli interessi collettivi. Una costante riscontrabile nel sostegno di esperienze fallimentari quali la gestione del servizio idrico, in quella del ciclo dei rifiuti di recente confermata dalle nuove linee guida ed in barba ad ogni logica, nella decisione di restituire ai privati l’area recentemente acquisita dal Comune dell’ex Avir attraverso il ricorso all’affidamento previsto tramite project financing per un importo di 32 milioni di Euro. Questa pratica è garantita dall’accordo politico delle forze che amministrano la città tra le quali ricordiamo il Partito Democratico, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Un patto sugellato recentemente dalla cerimonia in pompa magna di Nicola Zingaretti, Presidente regionale e Segretario nazionale del PD, in presenza di amministratori locali e rappresentanti del Consorzio industriale, il quale ha posto il proprio sigillo sull’intera operazione in corso assumendosi la piena responsabilità di quanto bolle in pentola. Noi del PC non possiamo che continuare ad opporci strenuamente a questa oscura alleanza trasversale ai danni della città e dei lavoratori. Come importante passo di questa battaglia per invertire la tendenza in atto invitiamo i residenti a firmare la petizione per una gestione pubblica dei servizi comunali ed il controllo dei lavoratori rivolgendosi presso tabaccai, edicole o la nostra sede in via indipendenza 206 il martedì pomeriggio.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA

martedì 30 giugno 2020

GESTIONE RIFIUTI. RISPONDIAMO AL CONSIGLIERE SCINICARIELLO


Il Consigliere Scinicariello, sempre composto e serafico, questa volta ha proprio perso le staffe. A farlo inalberare tanto siamo stati noi del PC con il nostro ultimo post e ci spiace. In esso viene denunciato un fatto gravissimo di enorme rilevanza politica il quale stava passando quasi inosservato e si afferma che sulle questioni strategiche non ci sono sostanziali differenze tra maggioranza e minoranze. L’argomento in questione sono le linee guida approvate dall’ultimo Consiglio comunale concernenti la gestione dei rifiuti. Suddette linee prevedono per il futuro, dopo tante pantomime e false promesse, il rinnovo della gestione privata di tale servizio, con le stesse modalità del passato. Una gestione che ha prodotto tutte le mostruosità che ormai cittadini e dipendenti conoscono bene a loro spese comprendenti costi esorbitanti, servizi scadenti, condizioni lavorative penose, svariate interdittive antimafia e tanto altro. Ci si sarebbe attesi che di fronte ad un fatto del genere le opposizioni consiliari erigessero le barricate e dirigessero pubbliche sommosse. Abbiamo scritto anche erroneamente, è vero, che il voto su tali linee è stato unanime. In realtà un voto unanime dei presenti effettivamente c’è stato, riguardante però l’immediata eseguibilità del provvedimento. Le linee guida sono state approvate invece col voto contrario di Romanelli, l’astensione del suddetto Scinicariello e di De Angelis. Ci scusiamo per l’inesattezza. Non limitandoci a questo non possiamo a questo punto fare a meno di ringraziare il Consigliere Scinicariello per averci indotto a leggere con attenzione ancor maggiore il verbale dei lavori al fine di delineare in modo più nitido la sua posizione e rafforzare ulteriormente il messaggio di fondo del nostro precedente post, ovvero la sostanziale carenza di differenze politiche di rilievo e visioni realmente alternative all’interno del Consiglio comunale di Gaeta. Andiamo con ordine. Se Scinicariello fosse stato veramente assente come indicato in modo erroneo la sua posizione sarebbe risultata di certo meno compromettente. In realtà, come egli stesso ha tenuto a precisare, era presente e SI è ASTENUTO quindi NON HA VOTATO CONTRO di fronte ad un provvedimento di tale natura. Andando a leggere i suoi interventi riportati nel verbale, cosa che invitiamo tutti a fare integralmente, apprendiamo anche le ragioni di tale scelta. Egli in realtà si dice favorevole alle linee guida e le reputa addirittura condivisibili, compresa ovviamente la rapace gestione privata da esse implicata. Tuttavia questa volta saremo più attenti e precisi per non fare arrabbiare nuovamente il Consigliere, citando per questo testualmente le sue stesse parole riportate nel verbale: “Io queste linee guida, per quanto generiche sono, non posso non approvarle, il problema non è nelle linee guida, quelle sono delle enunciazioni di massima all’indirizzo assolutamente condivisibile…” La ragione per cui alla fine Scinicariello non vota a favore ma si astiene, egli spiega in seguito, nulla ha a che vedere con la gestione privata del servizio, l’aspetto che noi contestiamo perché vera fonte di tutte le problematiche emerse, ma riguarda una serie di mancate garanzie concernenti il bando ed il ruolo del futuro Consiglio nel determinarlo. Egli pertanto ritiene che inserire qualche clausola in più qua e là ci metterebbe completamente al riparo dalle problematiche emerse nella gestione dei rifiuti, ben note anche in altri ambiti quali il servizio idrico posto nelle mani di Acqualatina, ove come in questo caso ed in tanti altri vige solo la ferrea legge della ricerca del massimo profitto che prevale su ogni interesse collettivo. La questione centrale della modalità di gestione viene menzionata dal Consigliere solo in un passaggio fugace quanto confuso in cui egli afferma: “pure io avrei voluto nel migliore dei mondi possibili il servizio pubblico e comprensoriale, non è stato possibile per una serie di motivi, detto questo il bando si deve fare…” Quale sarà mai questo servizio “pubblico e comprensoriale” di cui parla Scinicariello, realizzabile evidentemente per lui solo in una perfetta società utopica ma non applicabile qui da noi per ragioni oscure e non meglio precisate? Il Consigliere ce lo spiega nel suo post polemico precisando si tratti dell’ingresso nella “Formia Rifiuti Zero” da lui stesso caldeggiato. Una scelta che fu approvata, ci tiene molto a precisare, questa sì all’unanimità! La cosa in verità non ci sorprese affatto visto che già all’epoca spiegammo che la Formia Rifiuti Zero è una società  regolata dalle norme del diritto privato e ispirata alle logiche del profitto, la quale non mette comunque al riparo da un possibile futuro ingresso di soggetti privati e produce, come noto alle cronache, anche attualmente problematiche analoghe a quelle a noi ben note. Chi legge può verificare anche come all’epoca scrivemmo che la proposta approvata sarebbe servita più a Mitrano per cercare di smarcarsi dalle pesanti responsabilità nella gestione fallimentare del servizio di raccolta e smaltimento e che probabilmente non avrebbe avuto alcun seguito. I fatti ci hanno dato ragione. Non è il primo favore, consigliere Scinicariello, che lei fa al nostro Sindaco e alla sua maggioranza e sinceramente non crediamo che sarà l’ultimo. Sempre per dovere di cronaca è corretto precisare che all’epoca, e cioè il 27 Marzo 2019, anche i Consiglieri Romanelli e De Angelis erano presenti in aula e votarono a favore dell’ingresso nella “Formia Rifiuti Zero”. Forse è per questa loro strana concezione di pubblico che Romanelli conia un ambiguo neologismo, come si evince dallo stesso verbale del Consiglio, parlando di una gestione “pubblicistica”. Probabilmente è per la stessa ragione che De Angelis, come lo stesso Scinicariello, non tocca neppure il tema e parla d’altro, dichiarandosi in più occasioni anzi favorevole all’impianto generale delle linee guida in oggetto (verificare leggendo integralmente anche i suoi interventi!) Pertanto, ribadendo alla luce di quanto affermato le gravi responsabilità diffuse e trasversali all’interno dell’attuale Consiglio cittadino nelle politiche speculative ai nostri danni, invitiamo nuovamente i cittadini a sottoscrivere la petizione popolare a sostegno dell’unica autentica gestione pubblica di questo e tanti altri servizi attraverso un’Azienda Speciale affiancata da un organo democratico di controllo dei lavoratori. Si può chiedere di firmare presso edicole e tabaccai di Gaeta o presso la nostra sezione in via Indipendenza 206 ogni martedì dalle 17:00 alle 18:30.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA.

domenica 21 giugno 2020

L’IPAB È DIVENTATA UN’AGENZIA IMMOBILIARE O COS’ALTRO?


Tra Ostelli per ricchi ed altre stranezze rilanciamo la nostra petizione popolare!

Diamo volentieri voce ringraziandolo ad un compagno di Formia che ci ha chiesto di divulgare questo suo interessante contributo riguardante le attività dell’IPAB SS Annunziata, condividendone in pieno analisi e dubbi. Riportiamo il suo testo integrale aggiungendo solo una parte del titolo proposto ed una nostra nota al margine, oltre a questo breve cappello. 

Beninteso non conosciamo il patrimonio immobiliare che fa capo all’IPAB SS. Annunziata ma di fatto spulciando l’albo pretorio che fa capo ad essa abbiamo il sospetto che deve essere immenso. Partiamo dall’inizio. È un ente regionale che “ha lo scopo di promuovere e salvaguardare la dignità  della persona in stato di bisogno attuando interventi a tutela dell’infanzia, della famiglia, della maternità, dello studio, dell’invalidità  e della terza età, e delle persone dimesse o dimissibili dagli istituti di prevenzione e pena, nell’ambito della rete integrata dei servizi sociali stabiliti dalla programmazione locale e regionale”. Negli anni ha accumulato numerose proprietà, alcune delle quali sono state oggetto di discutibili interventi di valorizzazione economica ma non solo, ha infatti anche finanziato operazioni commerciali discutibili. In particolare tre sono quelle che hanno colpito il nostro interesse: Il primo riguarda l’ostello della gioventù, realizzato presso alcuni locali dell'immobile comunale di Via Amalfi a Gaeta. È un progetto realizzato con un finanziamento di 280.000 euro presi dal fondo nazionale politiche giovanili e fondi regionali. Pare che l’IPAB SS. Annunziata sia intervenuta con un cofinanziamento. Ignoto il valore. La cosa che ci ha colpito è che non è dato sapere chi lo gestirà materialmente (forse l’associazione di volontariato Ante Omnia?) e soprattutto lasciano senza fiato le tariffe. Si parte da una tariffa giornaliera di 55 euro (Infrasettimanale - Giugno/Settembre) per finire agli 80 euro (Infrasettimanale - Agosto) per una Camera Standard Con Balcone Vista Mare. Non sappiamo quali giovani hanno in mente le persone che hanno architettato tale marchingegno, di certo non potranno appartenere alle categorie di cui dovrebbe occuparsi per statuto l’IPAB SS. Annunziata. Non finisce qui perché il sito dell’ente di Via Annunziata, 21 è pieno di sorprese. Infatti il consiglio di amministrazione - con deliberazione del n.6 del 29/07/2019 – decide di avviare la procedura ad evidenza pubblica per la concessione in locazione, dei seguenti  immobili: un appartamento ubicato in Gaeta (LT), Via Livorno 15 con destinazione ad uso anche non abitativo e, in particolare, turistico - stagionale; e un locale ubicato in Formia (LT), Via Vitruvio 47, con destinazione ad uso commerciale. Siccome l’appetito vien mangiando lo stesso consiglio di amministrazione decide - con deliberazione del n.6 del 29/07/2019 – di buttarsi a capofitto nella valorizzazione di un terreno di sua proprietà ubicato nel centro storico “Sant’Erasmo” della città di Gaeta, su cui dovrà sorgere un parcheggio multipiano. La realizzazione e la gestione dell’opera avverranno attraverso il ricorso all’istituto della finanza di progetto. In poche parole verrà selezionata una società privata – che in cambio della gestione pluriennale -  dovrà tirare fuori i soldi per realizzare l’opera. Alla fine il bene ritornerà di proprietà dell’ente di beneficenza. Per capirci è lo stesso strumento finanziario che è stato usato per realizzare il multipiano di piazza “Aldo Moro” a Formia. Quello che lascia sbigottiti e nauseati è che un Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza amministri il proprio patrimonio come una qualsiasi società immobiliare.
D’altronde le città in questi anni – anche le nostre purtroppo - hanno subito un forte processo di privatizzazione.
La politica ha deciso di fronte all’avanzare del capitalismo più feroce di farsi piccola, di non imporre alcuna direzione o visione ma anzi peggio. Ha creato le condizioni migliori affinché il mercato si potesse sviluppare in modo indisturbato. Per esempio, se ci sono tanti edifici abbandonati in città e tante famiglie che non si possono permettere una casa, non sarà compito della politica intercedere per affrontare quest’emergenza sociale, perché significherebbe togliere al capitale l’occasione per riprodursi. Ormai è da tempo che le città hanno smesso di essere luoghi di gestione di risorse e di distribuzione di servizi e sono trasformate in città imprenditoriali, con le stesse caratteristiche che si richiedono alle persone: di essere promotrici di sé stesse, attrattive per chi potrebbe voler investire su di loro. La chiave del successo è dunque una competizione all’insegna della necessità di attrarre gli investimenti dei privati prima che lo facciano gli altri. Le amministrazioni delle nostre città hanno fatto a gara a chi svendeva l’immenso patrimonio immobiliare pubblico di cui disponeva.
D’altronde questo approccio ci sembra oramai scontato, l’unico possibile perché da decenni  ci dicono che di soldi non ce ne sono e che le città, quindi noi che ci viviamo, hanno bisogno degli investimenti dei privati. Ovviamente in tutto questo lo spazio per gli ultimi è venuto meno.

NOTA DEL PC: In riferimento all’Ostello appena inaugurato aggiungiamo che le tariffe indicate non sono soltanto in contraddizione con la vocazione della struttura, la quale risulta decisamente poco accessibile ad un’utenza per definizione meno facoltosa. Esse determinano anche una forte concorrenza dannosa contro strutture quali i B&B locali, piccole attività già pesantemente colpite dalla crisi in corso che peraltro hanno beneficiato di sostegni scarsi o nulli. Inoltre, qualora venisse confermato il possibile affidamento all’Associazione di Volontariato “Ante Omnia” che gestisce già alcuni servizi museali o ad altre simili ad essa, sorge legittimo il dubbio sulle ricadute occupazionali dell’iniziativa e sulle condizioni salariali degli eventuali dipendenti. In una città come Gaeta la mancanza di lavoro a condizioni decorose è la maggiore piaga esistente, la cui risoluzione dovrebbe ispirare prioritariamente ogni intervento pubblico. È semplicemente assurdo che in tale contesto servizi tanto importanti e remunerativi vengano gestiti da volontari, cittadini che svolgono il Servizio civile o da dipendenti precari, camuffati e sottopagati. Non è un caso se l’Ostello in questione rientra, come tutte le attività ricettive, tra quei servizi di cui chiediamo la gestione pubblica e Comunale, posta sotto il controllo dei lavoratori, attraverso un’Azienda Speciale. Così chiediamo nella petizione che invitiamo i residenti a sottoscrivere, anche rivolgendosi a tutti i tabaccai e le edicole di Gaeta o presso la nostra sede in via indipendenza 206 ogni Martedì dalle 17:00 alle 18:30. Chi invece volesse aiutarci attivamente nella raccolta richiedendo i moduli può contattarci attraverso la nostra pagina FB: “Partito Comunista – Gaeta - Sez. “Mariano Mandolesi”.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA



martedì 9 giugno 2020

PC DENUNCIA CAOS SPIAGGE: AUMENTO PREZZI, MANCANZA DI SICUREZZA, LAVORO A RISCHIO.


A Giugno inoltrato si può constatare come i rischi che il Partito Comunista aveva paventato per la stagione balneare a Gaeta si sono purtroppo realizzati. Ascoltando le proposte di Mitrano tutte volte alla tutela prioritaria delle solite caste presenti persino nell’Amministrazione, mettevamo in guardia dai rischi di aumenti dei prezzi degli stabilimenti oltre che denunciare i problemi che sarebbero conseguiti per lavoratori e classi popolari. Se a causa della crisi da COVID a questi ultimi si sono chiesti sacrifici, non si è preteso altrettanto a Gaeta dai balneari con un qualche accordo per calmierare i prezzi dei sevizi offerti. Da noi incalzato, Mitrano rassicurava che i suoi amici non avrebbero aumentato tariffe e possiamo ora verificare quanto ciò si sia rivelato falso. Fra prezzi ritoccati malgrado il distanziamento quasi invariato diversi stabilimenti hanno scaricato il costo della crisi sull’utenza.
Negli incontri istituzionali è poi mancata la rappresentanza dei lavoratori, categoria esposta a maggiori rischi. Come Partito Comunista per gli stagionali disoccupati abbiamo chiesto invano l’istituzione di un contributo comunale a fondo perduto.  Quanto per quelli occupati, nessun soggetto oltre noi ha preteso che vi fossero garanzie e chiarezza su regole contrattuali, tutela sanitaria, compiti da svolgere in tempo di pandemia con personale ridotto e prolungamento degli orari di lavoro. Tutto fa prospettare che lo sfruttamento dei lavoratori del settore continuerà indisturbato su questa falsa riga, cosa già denunciata per mezzo stampa da impiegati locali del settore. In un quadro del genere già disagiato, questa Amministrazione è comunque riuscita ad aumentare i problemi esistenti pur di tutelare gli operatori tanto più grandi a discapito di attività più piccole e periferiche e del diritto generale ad usufruire degli arenili.
Le nostre pressioni sono servite per rendere di nuovo fruibili tratti di spiagge libere resi inaccessibili da indebite ingerenze private, tant’è che questa estate si potrà entrare in punti dell’Arenauta, di S. Vito e delle Scissure finora chiusi usufruendo degli ingressi delle attività adiacenti. Eppure i problemi dovuti alla carenza di spazi persistono e ad essi se ne sono aggiunti ulteriori in termini di sicurezza sanitaria e occupazionali. Questo scenario dove i meno facoltosi saranno costretti a riversarsi contingentati su spiagge libere ridotte è infatti aggravato dal caos sorto attorno alla sorveglianza e le attività su queste aree. Dopo l’invenzione delle “sentinelle” per sorvegliare i pedoni, ora che c’è davvero da assicurare sulle spiagge libere un controllo degli ingressi e il dislocamento distanziato dei bagnanti per la tutela della salute, non si comprende ancora chi debba svolgere questo compito. Certe entrate sembrano del tutto incustodite, in altre si nota personale dei noleggiatori stessi fare i controllori non certo imparziali di tali aree. Eppure ci risulta che il Comune di Gaeta abbia ricevuto dalla Regione Lazio la cifra di 122.076,62 euro proprio per la messa in sicurezza ed accessibilità degli arenili liberi. Chiediamo quale destinazione abbiano avuto questi fondi.
Inoltre, dopo aver annunciato con solito show mediatico che tutte le spiagge di Gaeta aprivano con rispettivo piano di salvamento, sulla piana di Sant’Agostino si è arrivati invece al paradosso. Qui, a quanto pare anche a causa di contenziosi del Comune con determinati concessionari, non solo l’Amministrazione non è stata in grado di affermare un piano generale di riapertura della spiaggia, ma la sua attitudine solita ha scatenato un conflitto fra le parti a discapito delle più piccole attività frontiste che rischiano di non partire. Su un arenile che da diversi anni assicurava tramite contratto collettivo una copertura totale per il salvataggio, i vari operatori hanno infine proceduto ad attivarsi con tempi diversi a seconda del loro tipo di concessione, ognuno con propri bagnini. Risultato è che l’assistenza ai bagnanti sulla spiaggia è ora assente in vari punti, i noleggiatori più piccoli non sanno quando potranno aprire e quali saranno le porzioni ridotte di spiaggia a loro assegnate, in tanti rischiano il posto di lavoro e permane qui ancora più forte il mistero su chi dovrebbe garantire il controllo degli ingressi e del distanziamento sociale sulle spiagge libere.
E’ anche per evitare problemi di questo genere che il Partito Comunista, che da anni chiede la creazione di un’azienda speciale multiservizi comunale, ha proposto la rapida istituzione di questo strumento per gestire per prima cosa proprio le spiagge libere residuali, garantendo assistenza alla balneazione, assunzione di personale a partire dai lavoratori stagionali disoccupati, controllo pubblico e imparziale dei tratti di arenile libero. Se questa soluzione fosse stata adottata, oggi non saremmo in questa situazione. La nostra proposta rimane comunque valida per il futuro ed è appunto estendibile ad altri servizi della città, con vantaggi generali in termini occupazionali, qualitativi e di costi ridotti per gli utenti. E’ per questo che porteremo avanti durante tutta l’estate la nostra petizione popolare per la costituzione di una Azienda Speciale a Gaeta. I cittadini possono firmarla presso edicole, tabaccai ed esercizi commerciali aderenti, oltre che durante le raccolte pubbliche che organizzeremo. L’invito è rivolto per prima proprio a coloro che sono stati danneggiati in ogni modo dalla crisi sanitaria e dalla politica di questa Amministrazione negli anni, in particolare a chi ha difficoltà a vivere del proprio lavoro o purtroppo già l’ha perso.

PARTITO COMUNISTA – GAETA – SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”

giovedì 28 maggio 2020

RIFIUTI E NON SOLO: IL PC RILANCIA LA PETIZIONE PER UNA GESTIONE PUBBLICA


Siamo giunti alla scadenza del contratto con la società ECOCAR per la nettezza urbana. Dopo tante false promesse per un cambio di gestione l’ultimo Consiglio Comunale ha segnato l’ennesimo tradimento ai danni dei cittadini affermando, senza voti contrari, la volontà di proseguire ancora una volta con la disastrosa gestione privata. Nelle intenzioni degli amministratori il servizio sarà prorogato temporaneamente per giungere ad un nuovo lucroso bando. Come ogni altra gestione affidata a privati che perseguono l’unico obiettivo del profitto economico sono ben noti i problemi che ne sono derivati quali il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori ed i continui dubbi per il loro futuro fino ai forti e ripetuti ritardi nel pagamento degli stipendi, i costi insostenibili, le tasse alte, i gravi rischi di infiltrazioni malavitose, la dubbia aderenza alle clausole contrattuali, i disservizi di vario genere. Problematiche simili a quelle riscontrate nella gestione privata di altri servizi. Si potrebbe citare tra i tanti il più eclatante tra gli esempi negativi, il servizio idrico gestito dalla famigerata Acqualatina. Un servizio che tanti timori suscita soprattutto in questo momento per le note problematiche estive rese ormai croniche dalla mancanza di interventi incisivi e investimenti dovuti. Non meno attuale sarebbe citare la gestione privata delle nostre spiagge. Proprio in occasione dell’emergenza Covid si è reso quanto mai palese come tale gestione sia insostenibile in termini di garanzie per la sicurezza, tutele per i dipendenti, contenimento delle tariffe, accessibilità agli arenili, capacità di risolvere i problemi con interventi efficaci e condivisi. Non a caso la stagione balneare si apre all’insegna del più totale caos, della completa mancanza di regole, della negazione sistematica dei nostri diritti. Per queste ragioni il Partito Comunista non poteva non rilanciare la petizione popolare intrapresa nel mese di febbraio ed interrotta a causa del lockdown. La petizione, indirizzata all’Amministrazione comunale, chiede la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di altri quali la farmacia comunale, i servizi sociali, culturali, per l’infanzia, di manutenzione del verde pubblico, cimiteriali, di promozione e ricezione turistica, balneari, dei parcheggi, nonché del servizio idrico in forma consortile, attraverso l’unico strumento disponibile autenticamente pubblico: L’Azienda Speciale. Un’iniziativa la cui importanza non è forse mai stata tanto chiara come in questo momento. Chiediamo inoltre che l’Azienda Speciale venga affiancata da un Comitato dei lavoratori che svolga la funzione di proposta, controllo e verifica degli obiettivi. Questo non solo per garantire migliori condizioni ai dipendenti ma perché si ritiene che gli addetti dei settori interessati siano le figure più indicate a comprendere e risolvere le problematiche dei servizi coinvolti oltre che i più idonei a svolgere una funzione di controllo diretto a nome di tutta la comunità. Tale Comitato previsto dallo statuto societario verrà eletto democraticamente tra i lavoratori dei vari servizi cittadini. Tutti i residenti di Gaeta possono riprendere a sottoscrivere la petizione presso le edicole, gli altri esercizi commerciali aderenti, presso la sede del PC in Via Indipendenza 206 e in occasione delle altre numerose raccolte che il Partito sta predisponendo nelle piazze e per le strade di Gaeta. Chiunque intende approfondire o fornire il proprio contributo fattivo alla raccolta può contattare il PC o ricevere ulteriori informazioni consultando la pagina facebook: Partito Comunista – Gaeta – Sez. “Mariano Mandolesi”.  

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA

lunedì 11 maggio 2020

Covid-19 e spiagge: proposta per gestione pubblica degli arenili liberi


In questi giorni assistiamo ad una serie di ipotesi riguardo alle modalità di una possibile apertura della stagione balneare a Gaeta. Diversi incontri si susseguono tra Capitaneria, istituzioni regionali, locali e operatori senza che, ancora una volta, venga convocata alcuna rappresentanza dei lavoratori che sono il nerbo di ogni stagione turistica e saranno esposti ai maggiori rischi, fatto che lascia pochi dubbi sulle priorità di chi è chiamato a decidere. Intanto a metà Maggio Sindaco di Gaeta e concessionari brancolano nel buio non in grado di contribuire alla risoluzione delle numerose problematiche emerse. Il Partito Comunista ha già chiesto che l’Amministrazione promuovesse un accordo scritto tra tutti gli operatori per scongiurare un probabile aumento delle tariffe a carico dell’utenza, fatto cui sono seguite solo generiche e poco credibili rassicurazioni verbali da parte del Primo cittadino a nome di alcuni stabilimenti. Tra le altre questioni aperte tutti riscontrano la carenza di spazi derivante dalle regole di distanziamento e l’oggettiva difficoltà di contingentare gli ingressi controllando il rispetto delle regole all’interno dei tratti di arenile libero. A queste il PC aggiunge la perdita di occupazione per numerosi dipendenti stagionali a seguito di una prevedibile contrazione della domanda, fatto per cui chiediamo da tempo e invano l’istituzione di un contributo comunale a fondo perduto riservato a tali categorie. Il Partito Comunista avanza una proposta che potrebbe risolvere o lenire tutte le problematiche elencate. Da anni chiediamo la creazione di un’azienda speciale multiservizi, quindi interamente pubblica e comunale, che gestisca anche i settori legati al turismo. Con questa finalità avevamo avviato una grande petizione popolare cittadina rallentata per ovvie ragioni dal lockdown, che tuttavia stiamo per rilanciare con ancora maggior forza. La rapida istituzione di questo strumento potrebbe riguardare per prima cosa proprio le spiagge, garantendo assistenza alla balneazione e noleggio di attrezzature a prezzi contenuti sui tratti di arenile libero residui non ancora soggetti a concessioni vigenti. L’esperimento in futuro potrebbe estendersi ad altre spiagge. Inoltre tale azienda si occuperebbe finalmente di rendere fruibili diversi tratti il cui accesso viene limitato per varie ragioni tra le quali spesso spicca l’indebita ingerenza privata, annoso problema segnalatoci da numerosi cittadini e particolarmente sentito in un momento come questo in cui lo spazio disponibile diviene quanto mai vitale. Ne sono esempi lampanti alcuni tratti dell’Arenauta, di S. Vito e delle Scissure. L’azienda assumerebbe personale dando la precedenza ai tanti lavoratori stagionali degli scorsi anni rimasti ora senza occupazione. Con i propri introiti essa potrebbe garantire anche un controllo pubblico e imparziale sugli altri tratti di arenile libero cittadino attualmente già dati in concessione a noleggio ad operatori privati, risolvendo il problema del contingentamento degli ingressi e del controllo delle regole di sicurezza. Il tutto avverrebbe impiegando personale pubblico, sottoposto ad un controllo delle istituzioni cittadine, assunto con maggiori tutele e garanzie.  L’amministrazione comunale, almeno per una volta, dimostri nei fatti di avere a cuore la salute dei cittadini, i diritti dei lavoratori, la libera fruizione delle spiagge ed il rispetto dei bagnanti, invece che l’esclusiva tutela di ristretti interessi e spregiudicati gruppi di potere.

PARTITO COMUNISTA- SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”-GAETA

mercoledì 29 aprile 2020

CASSAINTEGRAZIONE ACQUALATINA: NON SI POSSONO SISTEMARE I BILANCI SULLA PELLE DEI LAVORATORI E CON I SOLDI PUBBLICI


È di pochi giorni fa la notizia che annuncia, da parte di Acqualatina S.p.a, la decisione di beneficiare della “Cassa integrazione gestione ordinaria” (CIGO) per i suoi dipendenti. Una decisione, questa, che ha suscitato addirittura anche le ire di alcuni amministratori ed esponenti di forze politiche da sempre strenui sostenitori del gestore privato. Infatti non si trovano ragioni per giustificare una scelta del genere, in un momento poi in cui un gran numero di persone è costretto a rimanere presso la propria abitazione, determinando quindi un aumento considerevole del consumo di acqua (per scopi sanitari e alimentari) e che quindi vedrà di sicuro una crescita dei ricavi del gestore. Evidentemente tutto ciò non ha minimamente scoraggiato gli amministratori di Acqualatina, i quali hanno deciso di migliorare i bilanci della loro società proprio sulla pelle dei lavoratori e utilizzando anche stavolta denaro pubblico. Come già ci aspettavamo, l’Amministrazione di Gaeta e il Sindaco Cosmo Mitrano si sono guardati bene anche stavolta dal proferire una sola parola per stigmatizzare l’atteggiamento inopportuno del gestore. Sono anche le scelte della società e le modalità con cui vengono portate avanti a dare maggior forza alla nostra proposta. Infatti, già da diversi mesi, stiamo conducendo una battaglia per la creazione di una o più aziende speciali di diritto pubblico che potranno gestire, tra le altre cose, anche il servizio idrico. Soltanto attraverso la gestione interamente pubblica di un bene fondamentale come l’acqua, sarà possibile garantire ai lavoratori tutele occupazionali ed economiche che meritano, mettendo in salvo anche i cittadini dalla gestione spregiudicata e priva di scrupoli portata avanti da Acqualatina con la copertura politica di tutto l’arco istituzionale.  Come Comunisti sosteniamo coerentemente e da anni una battaglia politica sull’acqua. Abbiamo da sempre tra i nostri obbiettivi la totale ripubblicizzazione del servizio idrico. Approfittiamo per ricordare a tutti i cittadini che, in attesa di poter riaprire lo sportello di Via Indipendenza 206, possono contattarci per inviare segnalazioni sulla nostra pagina facebook: Partito Comunista – Gaeta – Sez. “Mariano Mandolesi”.

PARTITO COMUNISTA - SEZ. “MARIANO MANDOLESI” - GAETA

venerdì 24 aprile 2020

ALLARME DEL PC DI GAETA PER LE PICCOLE ATTIVITA’: ABBATTERE SUBITO LE TASSE COMUNALI E FAVORIRE L’ABBATTIMENTO DEI CANONI D’AFFITTO


La crisi economica legata all’emergenza da Coronavirus si manifesta in modo sempre più devastante anche nella città di Gaeta. Tra i settori più colpiti ci sono certamente quelli del piccolo commercio, dei B&B, dei piccoli artigiani, delle partite IVA e delle imprese più minute, spesso a carattere individuale. Nei confronti di questi soggetti ci duole constatare come anche l’Amministrazione cittadina abbia privilegiato la propaganda rispetto ai fatti. L’agevolazione al credito, peraltro già garantita attraverso provvedimenti regionali e nazionali, non è sufficiente. Gran parte dei prestiti rischia infatti di coprire solo una fetta delle spese correnti, tra le quali spiccano paradossalmente proprio le imposte comunali. Molte attività purtroppo rischiano di non riuscire a riaprire. Anche per quelle che ci riusciranno i problemi non saranno limitati al periodo dell’inattività. Soprattutto in alcuni settori quali quello della ristorazione le misure di distanziamento necessarie durante la cosiddetta “fase due” e la flessione del turismo provocheranno a lungo entrate limitatissime producendo un enorme problema di liquidità. Intanto le attività di cui parliamo dovranno versare nelle casse del Comune tasse che ammontano a diverse migliaia di Euro tra TARI, TASI, IMU, addizionale IRPEF Comunale, COSAP, etc... E’ bene ricordare che il nostro Comune ha applicato aliquote che sono tra le più alte del Lazio, cosa che ci ha indotti da tempo a proporre per tutti i cittadini una rimodulazione in base al reddito, provvedimento che a maggior ragione ci auspichiamo in un momento come questo. Per le attività che abbiamo elencato un drastico abbattimento di queste imposte, il più possibile tendente al totale annullamento per l’anno 2020, sarebbe assolutamente vitale. Provvedimenti del genere peraltro sono già stati annunciati in importanti città italiane vista la straordinarietà della situazione. Altro esborso insostenibile per le piccole attività in crisi risulta quello dei canoni d’affitto. Le norme vigenti prevedono la possibilità del loro abbattimento in proporzione ad un rispettivo abbassamento delle tasse statali a carico dei proprietari. Tuttavia il comune potrebbe fare moltissimo al fine di rendere tali accordi più appetibili per i locatori, ad esempio abbassando in questa evenienza la quota di TASI loro spettante e l’IMU dell’immobile. Molti si chiederanno come mai ci ostiniamo a suggerire proposte ad un’Amministrazione che non ha mai brillato per capacità di interloquire e apertura al confronto, sempre più barricata nella sua torre d’avorio e protetta da una poderosa coltre mediatica. E’ doveroso in un momento tanto grave dare comunque il nostro contributo e fare il possibile affinché i soggetti più deboli non siano come al solito i più colpiti. Auspicandoci che almeno in questo caso le nostre proposte vengano accettate ci mettiamo ancora una volta a disposizione, come in precedenza, per collaborare alla stesura dei provvedimenti suggeriti.   


PARTITO COMUNISTA -SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA

venerdì 17 aprile 2020

Fase 2: no alle spiagge solo per i ricchi. Servono contenimento dei prezzi e tutela dei lavoratori!!!


Apprendiamo delle proposte del Sindaco Mitrano riguardo alle modalità con cui dovrebbe aprirsi la stagione turistica estiva presso la città di Gaeta. Nell’intervista rilasciata a Fanpage si parla di distanziamento degli ombrelloni, non meglio specificate “sentinelle” a tutela delle regole di sicurezza, contatori per limitare gli ingressi alle spiagge libere, misure di sicurezza simili per i grandi alberghi. Ancora una volta Mitrano conferma la propria spiccata coscienza di classe elaborando una proposta attenta esclusivamente a favorire la rapida ripresa dei profitti della casta degli imprenditori balneari e di categorie affini, ben rappresentate all’interno della compagine di governo, dimenticandosi completamente dei lavoratori stagionali e delle classi popolari. Nella dubbia ipotesi che le condizioni epidemiologiche consentano l’inizio della stagione balneare le misure adottate produrrebbero sicuramente un ulteriore notevole incremento dei costi già esosi a carico dell’utenza, tra attrezzature da spiaggia, parcheggi, cabine e altro. E’ una semplicissima legge di mercato a determinarlo a causa della diminuzione dell’offerta generata dal distanziamento. Questo effetto andrebbe a colpire numerosi cittadini, il cui numero purtroppo aumenta a dismisura in un momento di difficoltà economica come questo, per i quali i prezzi risulteranno assolutamente non accessibili. I meno facoltosi dovranno riversarsi nei tratti sempre più esigui di spiaggia libera in un numero limitato e contingentato. Non si capisce esattamente inoltre come questo controllo dovrebbe avvenire, tantomeno come dovrebbe essere efficace la sorveglianza su questi tratti di spiaggia libera. Si delinea uno scenario di facoltosi che spenderanno cifre ingenti per passare una serena vacanza in sicurezza con a pochi metri i meno abbienti in una terra di nessuno, costretti a rischiare la propria salute per qualche ora di mare. Per riuscire quantomeno a limitare questo effetto sarebbe bastato pensare ad iniziative che calmierassero i prezzi e le tariffe dei servizi balneari anche facendo leva su accordi specifici con gli operatori del settore. Il fatto che l’Amministrazione non sembri nemmeno porsi il problema di contenere l’inevitabile aumento dei prezzi rivela tanto della sua natura ma resta nostro dovere chiedere che si ponga immediatamente rimedio a questa intollerabile mancanza. Nello stesso momento in cui ci si riempie la bocca di parole come “sostegno” e “solidarietà” per chi è in difficoltà non si ha nessuna cura di garantire a migliaia di cittadini la fruizione di un bene di tutti come il mare. Se in passato fosse stata accolta la nostra proposta di affidare diversi servizi turistici ad un’azienda speciale pubblica non si porrebbe ora il problema di un intervento esterno per limitare l’aumento dei prezzi, il quale si attesterebbe anche in circostanze normali su tariffe più accessibili. Allo stesso modo non si porrebbero le legittime preoccupazioni per le norme a tutela della salute dei dipendenti che il privato è solitamente riottoso ad applicare per contenere i costi e massimizzare i guadagni, o per il rischio concreto di un ulteriore peggioramento delle già scandalose condizioni lavorative e salariali. Il pericolo che ad essere colpiti maggiormente siano i lavoratori stagionali sui quali si intenda riversare ancora una volta il prezzo della crisi è altissimo, anche attraverso ulteriori violazioni delle regole contrattuali e demansionamenti. Un inasprimento favorito dal meccanismo perverso di chi, alla luce del prevedibile calo occupazionale, ricatterà ora più che mai chi lavora additandolo come fortunato e pertanto ingrato se osa lamentarsi o protestare. Del resto è oggettivamente difficile aspettarsi che quest’ Amministrazione si preoccupi delle condizioni degli stagionali occupati, come non si è preoccupata minimamente di quelle dei tanti stagionali che sono rimasti o rimarranno a casa senza reddito, non recependo nemmeno la proposta di un contributo comunale a loro sostegno.      


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mercoledì 15 aprile 2020

“DI LIEGRO”: MA QUALE BENEFICENZA? VOGLIAMO IL RILANCIO COMPLESSIVO DELL’OSPEDALE E DI TUTTA LA SANITÀ PUBBLICA.

IL PARTITO COMUNISTA METTE A NUDO L’IPOCRISIA DI MITRANO
Il nostro impegno a difesa del presidio ospedaliero “Di Liegro” e del servizio sanitario pubblico dura ormai da molti anni sotto gli occhi di tutti e ci impedisce di tacere stendendo un velo pietoso sulle ultime esternazioni del Sindaco. Con la solita sobrietà che lo contraddistingue Mitrano non si è limitato a pavoneggiarsi per i 12 posti letto anti-Covid ricavati temporaneamente presso i locali del nostro ospedale senza averne in realtà alcun merito. Forse incoraggiato dall’apparente successo mediatico dell’ultima sparata ha chiesto ai cittadini di fare delle offerte al fine di acquistare le attrezzature necessarie alla nascita di un centro di diagnostica specialistica presso i locali del nosocomio cittadino. Cosa c’è che non va? Sostanzialmente tutto. Come prima cosa la sanità pubblica non può e non deve essere il risultato di beneficenza volontaria e delle assai variabili possibilità economiche di un territorio rispetto ad un altro. La sanità pubblica dovrebbe garantire prestazioni degne ed omogenee in tutto il territorio nazionale e farlo attraverso la fiscalità generale che già grava pesantemente sulle classi popolari a fronte di servizi sempre più carenti e scelte sconsiderate dettate anche dai trattati europei. Risulta grave la responsabilità di chi in un momento tanto difficile fa leva su tematiche importanti e sentimenti forti per convincere i già vessati cittadini ad ulteriori spese. Lo è a maggior ragione alla luce del fatto che la via indicata, oltre ad essere scorretta per le ragioni suddette, è anche e soprattutto totalmente inefficace. L’esempio più chiaro, recente e a noi prossimo riguarda quanto avvenuto in una città che Mitrano dovrebbe conoscere molto bene: Fondi. Qui la nota associazione “San Giovanni di Dio”, la quale prende il nome dall’omonimo Ospedale, ha raccolto negli anni centinaia di migliaia di Euro per rifornire delle apparecchiature più costose e moderne l’amato presidio. E’ tuttavia altrettanto noto come malgrado ciò l’Ospedale di Fondi subisca ormai da anni un processo inesorabile di smantellamento progressivo con la conseguente indignazione della succitata associazione. La semplice spiegazione di questo è nel fatto che le vicende riguardanti la sanità non dipendono dalla generosità dei malcapitati cittadini ma da scellerate decisioni politiche e da chi le compie. Scelte politiche le quali impedirebbero ad esempio di attivare un servizio senza poi avere in seguito le necessarie risorse per sostenerlo. Scelte come quelle del Sindaco Mitrano, che a questo punto risulta doveroso ricordare. Basterebbe forse solo la tenace appartenenza del Sindaco a Forza Italia, partito politico che ha operato attivamente come pochi negli ultimi 25 anni per il taglio della spesa pubblica e la privatizzazione di servizi quali quello sanitario al fianco del Partito Democratico con cui governa la città (37 miliardi di Euro e 70 mila posti letto in meno solo negli ultimi 10 anni!) Ben più rilevante è tuttavia il suo operato da Sindaco. Quando nel 2014 fu interrotto anche il servizio di chirurgia ambulatoriale presso il “Di Liegro” chiedemmo al Sindaco di intervenire. Nemmeno mezza parola. Poco dopo avviammo una campagna pubblica per chiedere al Sindaco di non votare a favore del Piano Strategico Aziendale della ASL 2014-2016, riassumendone in un dettagliato documento il contenuto. Il piano non attribuiva alcun ruolo al “Di Liegro” assecondando lo smantellamento in atto di questo come di altri centri del territorio. Mitrano votò a favore. A Giugno del 2015 seguì la chiusura del reparto di Oncologia del Di Liegro, uno dei pochi pezzi residui di questa struttura. Il Sindaco non si oppose in alcun modo, anzi si mostrò concorde. Nel 2016 un nuovo piano aziendale confermò la volontà di annientare il nostro presidio ospedaliero. Ancora una volta chiedemmo con ogni mezzo che l’Amministrazione di Gaeta esprimesse parere contrario. Ancora una volta ciò non avvenne. Malgrado il Piano assai contestato venisse approvato con una maggioranza risicatissima di 17 voti favorevoli su 33 Comuni, Gaeta si astenne vilmente. Seguì la ben nota mobilitazione organizzata dal Comitato civico in difesa dell’Ospedale da noi stessi promosso contro la chiusura annunciata del Punto di Primo Intervento. La mobilitazione produsse una petizione con quasi 2000 firme che chiedeva il rilancio complessivo del nostro Presidio Ospedaliero, indirizzata anche a Regione e Governo nazionale. Il Sindaco non si degnò nemmeno di rispondere ai firmatari. Non si limitò a questo tuttavia, mostrandosi apertamente ostile alla manifestazione cittadina in difesa del PPI. Manifestazione che peraltro, malgrado il tentativo di boicottaggio da parte di Mitrano, ne scongiurò di fatto la chiusura. La linea del Sindaco di Gaeta si confermò in occasione dell’ultimo Atto aziendale, presentato a novembre del 2017 per il triennio successivo. L’Atto fu in seguito modificato tra le polemiche di molti per la scarsa o nulla trasparenza ed il ruolo sempre più marginale concesso all’Assemblea dei Sindaci. Anche in quell’occasione Mitrano si mostrò del tutto connivente con il mancato rilancio della nostra struttura ospedaliera, non risparmiandosi anzi ancora una volta attestati di stima e grande collaborazione con la Dirigenza della ASL. Riteniamo che questo lungo elenco, sicuramente incompleto, sia già sufficiente a connotare le sortite di Mitrano su questo tema in un momento del genere quale il bieco sciacallaggio di un politico cinico e privo di scrupoli che continua a sfruttare la drammatica situazione presente per inopportune iniziative propagandistiche. Alla luce del quadro emerso noi Comunisti non possiamo che tornare a chiedere con maggior forza il completo rilancio del Presidio Ospedaliero di Gaeta, la restituzione allo stesso della propria intera funzionalità e di tutti i suoi reparti soppressi, come per gli altri presidi smantellati della provincia. Per ottenere questo risultato continueremo a batterci come fatto finora, adesso più che mai convinti delle nostre ragioni. Per ottenerlo continueremo a combattere con pari determinazione uomini quali Cosmo Mitrano, autori delle politiche che ci hanno ridotti in questo stato. 


PARTITO  COMUNISTA- SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA      

venerdì 3 aprile 2020

LAVORATORI STAGIONALI: IL PARTITO COMUNISTA PROPONE UN CONTRIBUTO COMUNALE


CON LA STESSA CIFRA SPESA PER “FAVOLE DI LUCE” OSSIGENO A CENTINAIA DI INOCCUPATI


L’emergenza Coronavirus rischia di produrre una vera e propria ecatombe sociale nella città di Gaeta colpendo soprattutto i tantissimi cittadini impiegati nei lavori stagionali legati prevalentemente al settore turistico, dai grandi alberghi alla ristorazione, dal commercio al settore balneare e molto altro. Il danno non riguarda soltanto coloro i quali in questi mesi stanno perdendo il proprio impiego e ci segnalano con angoscia la loro condizione ma anche coloro che solitamente iniziano a lavorare nel periodo estivo. Anche sperando che la fase più acuta di questa emergenza termini prima dell’inizio della bella stagione, la sicura contrazione della domanda produrrà infatti certamente un netto calo occupazionale. L’emergenza Coronavirus peraltro non ha fatto che acuire enormemente e portare alla luce la condizione preesistente di grave debolezza e scarse garanzie tipica di queste figure lavorative. Condizione per lenire la quale il Partito Comunista ha fatto invano in passato numerose proposte inascoltate, tra cui la gestione pubblica di svariati servizi o gli incentivi comunali e le detrazioni a beneficio delle piccole imprese virtuose che assumessero più lavoratori, per periodi più lunghi e a condizioni migliori. Non possiamo non sottolineare come se queste proposte fossero state accolte molti dipendenti non si troverebbero adesso in una condizione tanto drammatica. Sicuramente sarebbe riemersa peraltro, come da noi auspicato, almeno una parte del lavoro completamente in nero, oggi privo di ogni possibile garanzia o sostegno. Una parte che rappresenta addirittura il 40% del campione di lavoratori stagionali recentemente intervistato dalla nostra sezione in occasione dell’ultima inchiesta operaia sul territorio.  Gli interventi statali predisposti per queste categorie risultano attualmente insufficienti oltre che di difficile accesso e nella migliore delle ipotesi copriranno solo il periodo più acuto di questa emergenza sanitaria. Il momento che stiamo vivendo impone malgrado tutto uno spirito costruttivo e propositivo. Per questo rivolgiamo all’Amministrazione comunale una proposta precisa ed incisiva che ci auguriamo venga accolta. Chiediamo l’immediata istituzione di un contributo erogato dalle casse comunali a fondo perduto dell’importo complessivo pari alla cifra impiegata negli ultimi anni per l’iniziativa “Favole di Luce”, corrispondente a svariate centinaia di migliaia di Euro, con le quali attenuare le difficoltà di centinaia di lavoratori stagionali residenti che abbiano perso la propria occupazione o non lavoreranno nei mesi successivi. Il contributo erogato da parte del Comune sarebbe di 500 Euro per ogni mese di lavoro perso, partendo da Aprile 2020 fino a Settembre 2020. Per ottenerlo, in relazione ai mesi già trascorsi, il lavoratore dovrà mostrare uno o più contratti di lavoro, anche non continuativi, relativi ai mesi corrispondenti dell’anno 2019. Sarebbero valide a tal fine anche eventuali sentenze del tribunale del lavoro come prova dei rapporti dichiarati. Un provvedimento straordinario, certo, come straordinaria è la condizione attuale che non trova precedenti nei 75 anni di periodo post bellico. Un’ impresa sicuramente onerosa ma che non dovrebbe risultare particolarmente difficile per un’Amministrazione in grado di spendere ad esempio, come annunciato, 14 milioni di Euro in un solo anno per cantieri, abbellimenti vari e riassetto urbanistico. Un’iniziativa che avrebbe inoltre il merito non trascurabile di dare accesso rapido per questi lavoratori ad una boccata d’ossigeno senza indebitarli o arricchire ulteriormente banche rapaci. Il Partito Comunista resta fiducioso in attesa di riscontro da parte dell’Amministrazione Mitrano assieme ai tanti lavoratori rimasti senza reddito. Consapevoli del fatto che tale Amministrazione non si è mai occupata prima di lavoro, tantomeno di lavoro stagionale, alla luce del momento che richiede il massimo senso di responsabilità e sacrificio, mettiamo da subito a disposizione una nostra delegazione per partecipare attivamente alla stesura del provvedimento da noi proposto. 


PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA

mercoledì 25 marzo 2020

EMERGENZA CORONAVIRUS: “LINEA ROSSA” DEL PC IN SOCCORSO DEI LAVORATORI.


Dopo la nostra richiesta pubblica di interrompere i servizi non essenziali e bloccare le attività produttive non strategiche salvaguardando al massimo la tutela dei lavoratori nelle attività più essenziali, ci sono pervenute molteplici segnalazioni da lavoratori e lavoratrici del nostro territorio. Esprimiamo pertanto serie preoccupazioni riguardo la loro garanzia sanitaria, lamentando la grave carenza di controlli da parte delle autorità preposte soprattutto in un momento del genere. Sta emergendo invece come diverse aziende disattendano o applichino in maniera quantomeno confusa le recenti norme ministeriali sulla prevenzione del Covid-19. Altro fatto di enorme gravità è che nei decreti d’emergenza, varati dal Governo nelle ultime settimane, non è prevista nessuna misura a favore di quei lavoratori e di quelle lavoratrici che non avranno il rinnovo contrattuale alla fine dell’emergenza. La crisi che questa epidemia sta generando sarà sicuramente letale anche per tantissime piccole imprese, che con il calo della produzione rischiano di non poter riaprire o dover effettuare drastici tagli al personale. La sezione del Partito Comunista di Gaeta, da sempre attiva e presente al fianco della classe lavoratrice, ha pertanto deciso di rilanciare lo sportello denominato “Linea Rossa” anche per ricevere le segnalazioni dei dipendenti in fatto di sicurezza e tutela dei propri diritti facendo da cassa di risonanza alla loro voce. Chiunque veda compromessa la propria sicurezza sul posto di lavoro, sia dal punto di vista sanitario che occupazionale potrà contattarci tramite i seguenti canali inviando segnalazioni, foto o video-denunce anche in forma anonima:

email:                  comunistigaeta@gmail.com
pagina fb:           Partito Comunista - Gaeta - Sez. "Mariano Mandolesi"
WhatsApp:         347 71 74 907




Partito Comunista Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta

domenica 22 marzo 2020

IL PARTITO COMUNISTA INTERPELLA MITRANO SU CORONAVIRUS E BASE STATUNITENSE

Siamo ormai abituati agli spettacoli quotidiani del Sindaco Mitrano che con grande buon gusto e senso di responsabilità ci propina ogni giorno una diretta da istrione vantando i suoi presunti meriti, chiamandosi gli applausi, spaziando su mille aspetti legati all’emergenza da Coronavirus, ricordandoci che è il primo responsabile della nostra salute. Sembra proprio tuttavia che egli minimizzi o tralasci stranamente alcuni elementi niente affatto marginali. Lo abbiamo visto perdere la sua consueta verve diventando di colpo docile e impacciato quando è stato costretto a balbettare qualche sillaba anche sulle attività produttive locali, Geberit e Peroni Pompe in primis, fino a due giorni fa ancora in piena produzione con gravissimi rischi per centinaia di lavoratori e le proprie famiglie. Non lo abbiamo sentito dire neanche mezza parola sull’ingombrante presenza della base militare statunitense, con annessa nave ammiraglia della VI flotta nel Mediterraneo. Eppure ce ne sarebbero eccome di cose da dire… Nella nostra amata città, come è noto, un’altra comunità numerosa di uomini e donne vive a stretto contatto con la popolazione locale, ne fanno parte i militari statunitensi ed il personale civile impiegati nella base e sulle navi che vi attraccano. Essi rispondono alle leggi di un altro Stato il quale non si sta certo distinguendo per una gestione virtuosa della pandemia in corso, sottovalutandola fin dal primo momento. Non parliamo poi di rispetto delle nostre regole e del nostro paese. Non serve certo scomodare la tragedia impunita del Cermis per supportare l’arroganza d’oltreoceano. E’ di pochi giorni fa la notizia sconcertante di una vendita di 500 mila tamponi da parte di un’azienda bresciana agli Stati Uniti d’America, mentre qui in Italia la gente muore anche perché c’è grave penuria di tali materiali. Se ce ne fosse bisogno si potrebbe menzionare anche la grande esercitazione militare prevista in Europa con l’impiego di 30 mila soldati americani proprio nel pieno dell’emergenza in atto. L’elenco completo purtroppo sarebbe molto più lungo. Questo mentre altri paesi come la Cina e Cuba inviano invece senza alcuna contropartita medici e materiali sanitari di primaria importanza per sostenerci nella dura battaglia in corso. E’ di queste ore la notizia che proprio gli Stati Uniti sono diventati il terzo paese per numero di contagi (quasi 30 mila mentre scriviamo), dopo Cina e Italia, con una progressione incontrollata e senza precedenti. Alcuni mezzi di informazione hanno parlato del diffondersi del contagio tra i militari statunitensi anche in Europa, esponendo addirittura il Generale Christofer G. Davoli e i membri del suo staff, mentre già due settimane fa si riportava di alcuni casi scoperti proprio in Italia, tra cui uno a Napoli. Come spesso accade, soprattutto in ambienti militari, le notizie trapelate si sono presto ridotte fino a scomparire. Sarà allora forse opportuno ricordare che solo la nave Ammiraglia USS Mount Whitney, regolarmente attraccata nel porto di Gaeta, possiede un equipaggio di base composto da 170 Ufficiali e arruolati, cui si sommano altri 155 Comandanti “militari Sealift” e marinai civili. A questi oltre 300 uomini si aggiunge il personale della base, sia statunitense che italiano, che lavora a stretto contatto e spesso in ambienti molto promiscui. Fino a pochi giorni fa numerosi cittadini ci hanno riportato di gruppi di statunitensi a spasso per le vie della città con gran disinvoltura. Da anni segnaliamo i gravi rischi provocati dalla presenza della base di Gaeta anche in circostanze ordinarie e ne chiediamo la definitiva chiusura, come chiediamo che l’Italia esca finalmente dalla NATO. Le circostanze attuali del tutto straordinarie ci costringono a maggior ragione a rivolgere pubblicamente al nostro distratto Sindaco numerose domande. Quali iniziative concrete ha preso finora per garantire la popolazione della sua città dai gravi rischi di contagio scaturiti dalla presenza della base? Quali informazioni ha preteso dall’Ammiragliato statunitense e dai responsabili della stessa circa la gestione dell’emergenza in corso e la massima limitazione dei rischi? Ci auguriamo non voglia continuare ad incontrare le autorità militari straniere solo per genuflettersi e scambiare con loro gagliardetti. Quando intende informare la popolazione di queste importanti cognizioni che speriamo abbia acquisito? Intende farlo in uno dei suoi prossimi show sul web o non sa cosa dire perché non ha provveduto ancora a nessuna di queste cose fondamentali? Aspettiamo una solerte risposta insieme a tutti i cittadini preoccupati per la propria salute. 

PARTITO COMUNISTA-SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA